Selezione dei candidati a Medicina

Per selezionare coloro che vogliono iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia bisogna scegliere coloro che hanno attitudine a:

  1. prendersi cura dei pazienti
  2. migliorare continuamente le loro conoscenze
  3. amare la ricerca
  4. interagire con i pazienti e i sanitari

(Lubelski D. Medical school admission interview and licensing examination scores. JAMA 309, 1108, 2013)

La crisi dei servizi sanitari

La medicina oggi è divenuta molto complessa e le raccomandazioni o linee-guida di diagnosi e cura vengono applicate dai medici a solo metà dei pazienti. La qualità e la sicurezza delle cure sono ancora lontane: un terzo dei pazienti ricoverati in ospedale è soggetto ancora ad errori prevenibili.
Di converso la spesa per la sanità continua a crescere e prosciuga i bilanci di stati e famiglie. Ancor più preoccupante il 30% della spesa sanitaria viene dedicato a cure che contribuiscono poco o nulla a migliorare la salute e la qualità di vita dei cittadini, a costi amministrativi e a frodi.
Il rimedio è di perseguire il continuo miglioramento della qualità, imparando dalle esperienze positive degli altri, imparando a lavorare in squadra, ascoltando i bisogni dei pazienti.
L’Institute of Medicine raccomanda:

  1. adottare le nuove tecnologie informatiche, incluso il portale per raccogliere le osservazioni e i suggerimenti dei pazienti;
  2. aumentare la trasparenza sugli esiti e sui costi;
  3. misurare le performance e confrontarle con quelle di altri per migliorare le proprie. Per questo è necessario potenziare il lavoro di squadra, l’autonomia del personale, un’aperta e franca comunicazione;
  4. raccogliere i dati generati dalla routine in modo digitale e sistematicamente, imparare a gestirli e ad analizzarli per migliorare continuamente e generare conoscenza;
  5. far partecipare i pazienti e le loro associazioni alla gestione della sanità dando valore ai PROMS e offrendo loro educazione sanitaria e conoscenza delle linee-guida e dei sistemi decisionali;
  6. aggiornarsi continuamente sia nelle pratiche mediche che in quelle di management.

(Smith M.A. et al. What’s needed is a health care system that learns. Recommendations from an IOM report. Jama 308, 1637-38, 2012)

Il fumo in Italia (Spigolature)

In Italia su circa 560.000 decessi registrati ogni anno 70.00 sono attribuibili al fumo, suddivisi come segue:
– 40.000 per cancro polmonare e BPCO
– 10.000 altri tumori correlati al fumo
– 15-20.000 per malattie cardiovascolari
– 5.000 per altre malattie
(Pacifici R. Rapporto sul fumo in Italia 2011. Osservatorio Fumo Alcool e Droga Oss-FAD, Istituto Superiore di Sanità)

In Italia la spesa ospedaliera complessiva per il trattamento delle patologie correlate al fumo di tabacco nei fumatori è del 40% più elevata di quella sostenuta per i non fumatori e l’eccesso di spesa è pari a circa a 5 miliardi di Euro all’anno (pari a circa l’8,3% della spesa sanitaria pubblica).
(Russo R, Scafato E. Fumo e salute. Impatto sociale e costi sanitari. Roma: Oss-FAD, ISS; 2002)

La perdita di produttività complessiva riconducibile al tabagismo in Italia è valutata in circa 15 miliardi di Euro/anno (soprattutto per giornate di lavoro perdute).
(Garattini S, La Vecchia C. Il fumo in Italia. Prevenzione, patologie e costi. Milano: Editrice Kurtis; 2002)

Ciò significa che ogni fumatore costa alla società 1.666 Euro all’anno (oltre 4,5 Euro al giorno).

Cambiano i valori in sanità

Sempre più la società si aspetta che i medici e gli Ospedali dimostrino che i servizi sanitari da loro erogati vengano misurati e si dimostri che abbiano un valore di salute. I pazienti e le Istituzioni si aspettano che per la misura della qualità dei servizi sanitari si tenga conto non solo degli esiti oggettivi delle cure, ma anche della valutazione soggettiva dei pazienti.
Questa nuova visione implica delle trasformazioni a livello dei medici, tra le quali:

  1. la ricertificazione dei medici, che in tal modo possono dimostrare ai pazienti, alle organizzazioni e alla magistratura di essere sempre aggiornati;
  2. premi monetari e morali per i medici che dimostrano di avere performance di alto livello;
  3. la trasparenza dei dati.

Il progresso verso la qualità, la sicurezza e la trasparenza dei risultati è ancora lento, ma si stanno facendo passi avanti significativi. E’ necessario che i medici capiscano che si tratta di una strada obbligata e siano i promotori del cambiamento.

Aree di spreco in sanità (ossia servizi sanitari più pericolosi che utili erogati in eccesso)

  1. Antibiotici per le infezioni delle vie aeree superiori
  2. Coronarografia
  3. Endoarteriectomia carotidea
  4. Bypass aorto-coronarico
  5. Trattamenti per il mal di schiena(1)
  6. Statine negli anziani(2)
  7. Costosi test diagnostici (es. risonanza magnetica)(3, 4)

Un contributo alla non-qualità in sanità è dato dalle re-ammissioni in ospedale. Ad esempio il 10% dei pazienti operati in dilatazione coronarica viene riammesso in ospedale entro 30 gg post-intervento(5).
Purtroppo la ricerca sull’eccessivo uso di alcuni servizi sanitari è molto carente(6).
Inoltre, vi sono prestazioni sanitarie usate troppo poco; tra queste in particolare spiccano le pratiche di prevenzione secondaria tese a prevenire le recidive della malattia (ad es. uso dell’aspirina nei soggetti che hanno avuto infarto del miocardio, controllo della pressione arteriosa nei soggetti che hanno avuto ictus, ecc.).

1) Deyo RA et al – Overtreating chronic back pain: time to back off?
J Am Board Fam Med 22, 62-68, 2009

2) Gordon-Smith A – Diagnosis of neuropathy
Arch int Med 172, 132-133, 2012

3) Culver AL et al. – Statin use and risk of diabetes mellitus in postmenopausal women in the Women’s Health Initiative
Arch int Med 172, 144-152, 2012

4) Korenstein D et al – Overuse of health care services in the United States
Arch int Med 172, 171-178, 2012

5) Khawaja FJ et al – Factors associated with 30 day readmission rates after percutaneous coronary intervention.
Arch int Med 172, 112-117, 2012

6) Katz MH – Overuse of health care
Arch int. Med 172, 178, 2012