L’80% delle morti da COPD (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è causato dal fumo di tabacco.
(Lyon J. National Plan for COPD care. JAMA 317, 2475, 2017)
L’80% delle morti da COPD (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è causato dal fumo di tabacco.
(Lyon J. National Plan for COPD care. JAMA 317, 2475, 2017)
Negli USA la mortalità per malattie cardiovascolari varia molto da Stato a Stato, e una analoga variabilità mostrano l’ipertensione e i determinanti sociali di quelle popolazioni (educazione, occupazione, stili di vita come fumo, peso corporeo, attività fisica, alcolismo, inquinamento ambientale, ecc.). Sembra quindi che questi ultimi influiscano sulle malattie cardiovascolari e relativa mortalità, e diviene importante intervenire per migliorarli sia con le cure che con la prevenzione primaria e secondaria. Mantenere la salute cardiovascolare deve essere un obiettivo strategico per tutte le età della vita fin dalla prima infanzia. Oggi esistono i mezzi tecnici per prevenire e curare e non è tollerabile che essi non vengano usati per togliere alle malattie cardiovascolari il loro triste primato di prima causa di morte.
Mensah GA et al. Cardiovascular mortality differences. Place matters. JAMA 317, 1955-57, 2017
Oggi disponiamo di validi strumenti per prevenire i cancro: non fumare, fare attività fisica e mantenere un normale peso corporeo, vaccinare i ragazzi contro il papilloma virus umano (HPV) e i virus dell’epatite (HBV), sottoporsi agli screening raccomandati sono modi di dimostrata efficacia.
Purtroppo la nostra società non investe a sufficienza nella prevenzione e continua a registrare un inaccettabile tasso di morti premature prevenibili. Il prototipo è la tolleranza verso il fumo di tabacco, che è forse la prima causa di queste morti e una pratica che è causa di sofferenza umana ed economica molto rilevante: per ogni US$ investito nel contrasto al consumo di tabacco il ritorno è di US$ 2,12.
Alla luce delle grandi opportunità che abbiamo di prevenire il cancro non dobbiamo cessare di far conoscere alla popolazione questi dati e di coinvolgere tutte le Istituzioni pubbliche e private (prime di tutte la scuola e i media) nella implementazione delle misure individuali e collettive che possono far crescere nel Paese le iniziative di tutela della salute.
Emmons KM, Colditz GA. Realizing the potential of cancer prevention. The role of implementation science. New Engl J Med 376, 986-89, 2017.
Confrontando tra loro i gemelli omozigoti (che hanno identico corredo genetico) è possibile capire quale sia l’influenza di fattori non genetici (cosiddetti ambientali) sulla comparsa di alcune patologie. In tal modo è stato determinato che il rischio di accidenti cardiovascolari è quasi il triplo nei fumatori di sigarette rispetto ai non fumatori ed è più elevato anche nelle persone con elevati tassi di LDL-Colesterolo. Non è chiaro se anche l’obesità si associ a tale patologia, mentre essa si associa chiaramente alla comparsa di diabete di tipo 2. Per quanto riguarda il rischio di accidenti cardiovascolari, quindi, va fatto ogni sforzo per correggere sia i determinanti genetici (ipertensione, dislipidemie) che ambientali (fumo di sigaretta, diabete, obesità).
Davidson DJ, Davidson MH. Using discordance in monozygote twins to understand causality of cardiovascular disease risk factors. JAMA Intern Med 176, 1530, 2016.
Pensare alla propria salute per tutta la vita premia. Il fumo di tabacco, l’inattività fisica e la cattiva alimentazione sono da sole responsabili di oltre 1/3 delle morti premature.
Mc Ginnis JM et al. The case for more active policy attention to health promotion. Health Aff 21, 78 – 93, 2002