L’alcol è tossico e cancerogeno

Il Global Burden of Disease Study 2016 ha classificato l’alcol al 7° posto come causa di anni perduti per disabilità o morte. L’alcol in particolare è cancerogeno negli umani, con predilezione per il tratto gastroenterico. Dato che quasi 2 miliardi di persone al mondo bevono alcolici regolarmente, i danni che esso provoca sono enormi e i guasti sono particolarmente evidenti nel Regno Unito. Tuttavia ogni regolazione del mercato è stata finora ferocemente contrastata sia politicamente sia commercialmente. Solo la piena partecipazione dei medici a rilevare l’uso di alcolici e a sconsigliarlo può avere un reale peso nel ridurre i danni indotti da questa sostanza alla salute pubblica.

Editorial. Alcohol and cancer. Lancet 390, 2215, 2017.

Industria e salute pubblica

Purtroppo gran parte degli interessi organizzati contrastano con quelli della salute pubblica e dell’economia nazionale. L’uso di alcolici produce danni economici compresi tra 1,4% e 3,4% del PIL in Inghilterra (pari a 21 miliardi di Sterline l’anno). Analoghi i costi per il consumo di tabacco, per la dieta ricca di carni, per l’industria dello zucchero e per i cibi confezionati. La conclusione del Regno Unito è:“La Gran Bretagna non può permettersi di sopportare simili danni economici”. Tutti noi siamo consapevoli che questa industria assicura posti di lavoro, ma il prezzo è troppo alto e non è etico assicurare lavoro a spese della salute della popolazione e dell’economia nazionale.

(BMJ 2015;350:h2974)

Gli interessi organizzati vs la salute pubblica

Nel libro “Lethal but legal” (Oxford University Press, 2014) Nicholas Freudenberg dimostra come l’industria alimentare, degli alcolici, del tabacco, dell’automobile, delle armi e del farmaco siano la principale causa di danni alla salute pubblica. Esse mettono in campo pressioni enormi tramite grandi investimenti nel campo della pubblicità, dei mass media e della politica e riescono a frenare ogni iniziativa a loro sfavorevole, malgrado gli enormi danni che provocano alla salute dei popoli; il loro comportamento anti-sociale ha spesso la meglio. Molte di esse inoltre evadono le tasse: si stima che in Gran Bretagna l’evasione fiscale si aggiri sui 34 miliardi di sterline l’anno.

I rimedi a questa situazione non sono semplici, ma l’esperienza di alcuni Paesi Europei (e segnatamente la Germania) indica che l’inserimento obbligatorio nei Consigli di Amministrazione di rappresentanti dei dipendenti, dei consumatori o di altri organismi democratici può migliorare le cose.

(BMJ 2014;349:g7516)

Una “finestra per la salute”

Potente motore della devoluzione scozzese

Nel Regno Unito è in corso una devoluzione, che vede la Scozia sulla via dell’indipendenza. L’argomento che sostiene più di altre la rivendicazione scozzese è la salute pubblica. La Scozia infatti è stato il primo luogo del Regno Unito che ha implementato la legislazione di divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici e che ha regolato la vendita al dettaglio di tabacchi e alcolici (registro dei luoghi di vendita, tassa di scopo sui grandi venditori, proibizione di vendita ai giovani sotto i 18 anni). Oggi la Scozia si sta avviando verso i pacchetti di sigarette anonimi e il prezzo minimo dell’unità alcolica, con l’obiettivo di una Scozia senza fumo per il 2034. Tutto ciò contrasta visibilmente con la relativa inerzia della rimanente parte del Regno Unito sulle misure di tutela della salute pubblica e prevede un deciso intervento dello Stato in questo ambito in una sorta di “finestra per la salute” della normativa e dei pubblici poteri sostenuti da tre fattori: problemi (specie la crisi economica, i determinanti sociali della salute e le diseguaglianze di salute dei cittadini), proposte di miglioramento, politica (ossia opinione pubblica, istituzioni e interessi organizzati, incluse le organizzazioni mediche), con l’appoggio del Partito Nazionale Scozzese. La salute pubblica è stata quindi una potente leva per l’indipendenza scozzese.

(Smith KE. Scotland and the public health politics of independence. BMJ 2013;347:f7595)

Check-up per tutti in UK

Il governo inglese ha stabilito di effettuare un check-up su tutti i cittadini di età compresa tra 40 e 75 anni per prevenire morbilità e mortalità evitabili. Il controllo verifica ipertensione, fumo, ipercolesterolemia, obesità, inattività fisica, dieta inappropriata e consumo di alcolici. Si prevede di effettuare un counselling per ridurre i fattori di rischio e quindi per evitare complicazioni evitabili. E’ questo lo stesso programma che da oltre 10 anni l’Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue onlus offre ai propri iscritti nel momento in cui si presentano al Centro Trasfusionale del Policlinico di Milano. Le ripetute visite al Centro, inoltre, consentono al donatore di essere seguito nel tempo e indirizzato verso stili di vita, indagini o terapie adatte a meglio proteggere il suo stato di salute.

(Editorial. Government’s plans for universal health checks for people aged 40-75. BMJ 2013; 347; f4788).