Proposta organizzativa
Uno dei problemi che si registrano nella sanità lombarda (e italiana) è costituito dalla marcata riduzione estiva dei servizi. La concentrazione delle ferie in luglio e agosto fa sì che per molte specialità i cittadini in quel periodo non abbiano riferimenti certi, anche perché spesso vengono lasciate in servizio persone più giovani e meno esperte. Lo specialista esperto di riferimento va in ferie e il paziente che ha un aggravamento o una complicanza non sa più che fare. Si reca allora al pronto soccorso, ma questo non sempre riesce a risolvere i problemi molto specialistici.
Io credo che per ogni specialità si debba organizzare a livello regionale o subregionale un reparto di riferimento specialistico con organico e servizi di supporto al completo. Ad esempio, un reparto di ematologia, corredato di laboratorio, servizio trasfusionale, radiologico, ecc. rimarrà a disposizione con tutto il suo organico al completo, e i malati ematologici dell’area in questione potranno afferire a quel servizio per ogni loro necessità (controlli, riacutizzazione, complicanze, ecc), trovando un‘assistenza di alto livello quantitativo e qualitativo.
Il Centro Trasfusionale e di Immunoematologia del Policlinico di Milano adottò questa strategia fin dagli anni Ottanta, assicurando sia la disponibilità ininterrotta di sangue ed emocomponenti sia la diagnostica immunoematologica; il successo dell’iniziativa venne dimostrato dalle mille richieste che sono pervenute da tutta la Lombardia e da molte altre regioni, e che venivano evase con regolarità. Una simile organizzazione regionale avrebbe, a mio avviso, un grande successo e un grande apprezzamento da parte della popolazione, senza significativo aggravio di spese.
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