Eccessiva la pressione del marketing sui bambini

Il pesante marketing esercitato sui bambini li induce a consumare cibi e bevande non salutari; esso deve quindi essere ridotto se non eliminato perché contribuisce significativamente a determinare obesità e diabete nei bambini. Nel 2009 le società hanno speso 1,8 miliardi di dollari nei soli Sati Uniti.

Lo scrive alla Federal Trade Commission il deputato del Congresso USA Edith Ramirez a nome anche di un gruppo di senatori.

(JAMA 312, 1389, 2014)

Impulse marketing (Spigolature)

Si tratta di una strategia di vendita che sfrutta la debolezza, la stanchezza, la distrazione del consumatore nei supermercati. La collocazione di cioccolato o dolci vicino alla cassa (o al termine degli scaffali) è un esempio tipico, ed il consumo di questi prodotti in queste collocazioni strategiche aumenta fino a 5 volte. Tutto ciò può costituire un pericolo per la salute pubblica, e contribuire ad aumentare il rischio di obesità e diabete. Per questo vanno al più presto applicati rimedi a questo rischio per la salute pubblica, cominciando a far sì che questo tipo di prodotti venga collocato in scaffali non molto evidenti.

(Cohen DA and Babey SH. A Risk Factor for Obesity and Chronic Disease. N Engl J Med 2012; 367:1381-83, 2012)

Come migliorare i comportamenti sociali

Il marketing sociale, ossia l’utilizzo di tecniche efficaci per migliorare i comportamenti delle popolazioni importate dal marketing commerciale, si avvale di vari strumenti quali:

  • i gruppi tra pari (ad esempio weight watchers, circolo dei diabetici, ecc.);
  • le interviste motivazionali. L’intervista serve per introdurre senza parere un messaggio di cambiamento. Ad esempio è oggi molto usato dai produttori di sigarette intervistare i fumatori per indurli a persistere o a cambiare la marca usata;
  • le telefonate di rinforzo. Ad esempio per sostenere l’aderenza al trattamento in alcune malattie croniche, per verificare la compatibilità tra farmaci, per ricordare la necessità di misurare e registrare la pressione arteriosa, ecc.;
  • messaggi lanciati nei net sociali, cinema e TV, attraverso dialoghi o situazioni (D: “Vuoi una sigaretta? R: No, grazie non sono così pazzo da fumare) e per i bambini uso dei cartoni animati più che di personaggi;
  • campagne informative istituzionali (alle scuole, al pubblico, nei presidi sanitari, ecc.).

Far cessare l’epidemia del tabacco (Spigolature)

Le campagne di marketing sociale, l’aumento del prezzo, la proibizione del fumo nei locali pubblici e nei posti di lavoro, l’ampia disponibilità di servizi gratuiti per la cessazione del fumo hanno contribuito a ridurre la percentuale dei fumatori in tutto il mondo occidentale. Ma non è abbastanza. Troppe persone fumano ancora e i danni sono troppo marcati; bisogna ora regolare i prodotti del tabacco, ridurre l’iniziazione dei giovani al fumo, migliorare i trattamenti per la cessazione del fumo. Bisogna soprattutto che lo Stato rediga un Piano Strategico per contrastare l’epidemia del tabacco, analogo a quello prodotto dal Dipartimento della Salute e Servizi alla Persona del Governo USA. L’obiettivo finale deve però essere quello di abolire il fumo nel prossimo futuro.
(Koh HK, Sebelius KG. Ending the Tobacco Epidemic. JAMA 308(8), 767-68, 2012)