Verso la fine dell’AIDS(1)

La ricerca scientifica, con la scoperta di nuovi farmaci e nuove strategie organizzative e gestionali, ci dice oggi che la fine dell’AIDS è possibile non tanto attraverso vaccini o farmaci soltanto, ma unendo lo screening sistematico, il continuo collegamento con i soggetti infetti, il trattamento efficace e la prevenzione.

Le nuove Linee Guida IAS-USA 2016 prevedono in particolare che tutti i soggetti di 15-65 anni e tutte le donne gravide vengano sottoposti a screening per HIV e che tutti i soggetti sieropositivi vengano sottoposti a trattamento antivirale2. Questo è peraltro fortemente raccomandato a scopo preventivo anche nei soggetti HIV-negativi a rischio di contrarre l’infezione3. Tutto ciò implica il coinvolgimento dei pazienti, ma anche delle comunità e delle Istituzioni.

  1. Malani PN. Visions for an AIDS-free generation. JAMA 316, 154-5, 2016)
  2. Riddell J, Cohn JA. Reaching high-risk patients for HIV preexposure prophylaxis. JAMA 316, 211-12, 2016]
  3. Gűnthard HF et al. Antiretroviral drugs for treatment and prevention of HIV infection in adults. 2016 Recommendations of the International Antiviral Society. USA Panel (IAS-USA). JAMA 316, 191-210, 2016.

Nuova ed efficace terapia anti-HCV: un grande progresso

Il virus HCV è un virus oncogeno che determina nel fegato cirrosi e trasformazione tumorale. L’infezione è frequente e finora è stato difficile curarla. Oggi abbiamo finalmente a disposizione degli agenti anti-virali detti diretti che riescono a curare tutte le infezioni da HCV, e quindi a prevenire anche cirrosi ed epato-carcinomi. È un grande passo avanti della medicina. Oggi il suggerimento è di effettuare uno screening per HCV; se questo è positivo, le nuove terapie consentono di liberarsi da questo pericoloso nemico.

 

(Liang TJ, Ghany MG – Therapy of hepatitis C – Back to the future. NEJM 370, 2043-47, 2014)

Gli articoli scientifici

Le riviste scientifiche che sottopongono a valutazione gli articoli inviati per la pubblicazione sono circa 28.000, e gli articoli scientifici pubblicati ogni anno sono circa 1,8 milioni.

(Frank M. Open but not free. Publishing in the 21st century. New Engl J Med 368, 787-89, 2013)

Il destino della ricerca biomedica

Anche negli USA la ricerca biomedica è in crisi. L’annuale incremento di fondi stanziati dal Congresso per il National Institute of Health si è arrestato a 30 miliardi di US$. La strategia suggerita è che d’ora innanzi gli stanziamenti per la ricerca biomedica vengano indirizzati allo sviluppo di prodotti e tecnologie non soltanto “incredibilmente nuovi”, ma anche capaci di ridurre i costi e aumentare il valore delle prestazioni sanitarie. Se al contrario la ricerca produce solo innovazioni che aumentano il costo della sanità, come è spesso accaduto finora, il suo destino è segnato.

(Emanuel EJ. The future of biomedical research. JAMA 309, 1589-90, 2013)