Controllare il peso corporeo per stare bene

Il sovrappeso causato da eccessiva massa grassa è un pericoloso nemico della salute e accorcia la vita. L’obesità determina infatti una grande quantità di complicanze: altera il metabolismo dei grassi che si accumulano nel fegato danneggiandolo e si depositano sotto forma di placche nelle arterie restringendole e occludendole: determina uno stato di infiammazione che abbassa la risposta immunitaria alle infezioni e ai tumori, causa il diabete di tipo 2, aumenta la pressione arteriosa; rende più problematica l’attività muscolare.
E’ stato dimostrato che sia l’ipertensione, sia l’intolleranza al glucosio (e diabete di tipo 2) possono regredire se il peso corporeo si riduce grazie ad una alimentazione più adeguata sia per quantità che per qualità.

Il messaggio quindi è: per vivere in salute mangiare poco e sano, così da mantenere normale il peso corporeo ed effettuare ogni giorno una vita attiva e un vivace movimento muscolare.

– Iacobucci G. Sixty seconds on….reversing type 2 diabetes.
BMJ 2019;364.l1128.

– Murphy WJ, Longo DL. The surprisingly Positive Association Between Obesity and Cancer Immunotherapy
Efficacy.
JAMA 321, 1247-48, 2019.

Bisogna informarsi bene e capire per custodire la propria salute

L’obesità è una malattia multifattoriale che ha una predisposizione genetica poligenica, ma necessita di una influenza ambientale per manifestarsi. La dieta salutare (poco cibo fresco e cucinato con prevalenza di verdura, frutta, acidi grassi polinsaturi, senza zuccheri, alcol e sale, fritti, carne animale e farine raffinate), se regolare, riduce il rischio genetico di obesità, di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari, in ciò coadiuvata dall’attività muscolare quotidiana.
Questo stile di vita quando è seguito bene evita che il peso corporeo cresca: mantenere un peso corporeo ideale è il miglior indicatore di buona salute. E’ importante che tutti capiscano che ognuno di noi può fare molto per la sua salute con semplici regole di vita, fuggendo le offerte di un ambiente obesogenico che propone cibi non salutari in larghe porzioni ed essendo consapevole delle debolezze delle Istituzioni alla pressione industriale e commerciale che la nostra società esercita a favore dei cibi non salutari. Purtroppo oggi non si accetta che la libertà venga regolata e si dia priorità alla salute pubblica: così non viene limitata la pubblicità o i programmi televisivi che propongono modi di vivere non salutari. Ciò, unitamente alla mancanza di informazione ed educazione sanitaria istituzionale, comporta il prevalere di stili di vita nocivi e costosi per la collettività a favore degli interessi organizzati.

– Wang T et al. Improving adherence to healthy dietary patterns, genetic risk and long term weight gain: gene-diet interaction analysis in two prospective cohort studies.
BMJ 2018;360;j5644
– Ells LJ et al. Diet, genes and obesity
BMJ 2018;360:k7.

I costi dell’obesità

Nel 2013 è stato calcolato che in USA il costo sanitario di una persona obesa è maggiore di $600 – 3.800 per anno (a seconda dell’età) rispetto a quello di un’analoga persona normale.

(Fallah–Fini S et al. The additional costs and health effects of a patient having overweight or obesity: a computational model. Obesity 25, 1809 – 15, 2017)

Chi ingrassa rischia (la gola uccide)

Il sovrappeso e l’obesità sono stati responsabili di circa 4 milioni di morti premature e 120 milioni di DALY (disability-adjusted life years ossia anni di vita normale persi a causa di disabilità) nel 2015 nel mondo. Il 70% delle morti è avvenuto per malattie cardiovascolari, il 60% si sono verificate in soggetti obesi. Dal 1980 al 2015 la prevalenza dell’obesità è raddoppiata in oltre 70 nazioni e il numero di obesi al mondo è oggi di 603,7 milioni di adulti e 107,7 milioni di bambini. La crescita dell’obesità continua ad aumentare ovunque in modo veloce. Si pensa che ciò sia dovuto in massima parte all’aumentata disponibilità e accessibilità di cibi ipercalorici unitamente all’intensa pubblicità che viene fatta di tali cibi. A ciò si aggiunga che l’urbanizzazione e l’evoluzione tecnologica hanno comportato una cospicua riduzione dell’attività fisica (lavoro muscolare).

I ricercatori hanno suggerito alcuni rimedi quali la riduzione della pubblicità di cibi non salutari per i bambini, la qualificazione e la tassazione dei cibi nelle mense scolastiche, la tassazione dei cibi non salutari; questi provvedimenti sono stati applicati variamente e spesso malamente nei vari Paesi, con il risultato che il loro effetto è stato assai modesto. Anche gli interventi clinici per controllare l’ipertensione arteriosa, l’iperglicemia a digiuno e l’ipercolesterolemia sono efficaci, ma questi interventi sono costosi e divengono illogici se i soggetti non modificano i loro stili di vita. E’ stato recentemente dimostrato che non è solo l’obesità a causare guai, ma anche il semplice sovrappeso, ossia un BMI >25. Se a ciò si aggiunge un fattore di rischio come il fumo di tabacco le probabilità di incidenti cardiovascolari e di morte prematura aumentano in modo molto rilevante: l’associazione fumo + sovrappeso (da alimentazione eccessiva e scorretta e scarsa attività fisica) è un binomio micidiale.

Ricordiamo infine che, oltre alle malattie cardiovascolari, il sovrappeso concorre a causare danni osteoarticolari e tumori soprattutto dell’apparato gastro-enterico, endocrino e genito-urinario.

Tutti devono impegnarsi in stili di vita salutari perché siamo noi i primi responsabili della nostra salute. A volte basta anche poco (ridurre la quantità di cibi ipercalorici ingeriti e muoversi di più) per avere una vita migliore e minori rischi di morte prematura.

(GBD 2015 Obesity Collaborators. Health effects of overweight and obesity in 195 Countries over 25 years. NEJ Med 377, 13 – 27, 2017)

Fattori di rischio nei gemelli omozigoti

Confrontando tra loro i gemelli omozigoti (che hanno identico corredo genetico) è possibile capire quale sia l’influenza di fattori non genetici (cosiddetti ambientali) sulla comparsa di alcune patologie. In tal modo è stato determinato che il rischio di accidenti cardiovascolari è quasi il triplo nei fumatori di sigarette rispetto ai non fumatori ed è più elevato anche nelle persone con elevati tassi di LDL-Colesterolo. Non è chiaro se anche l’obesità si associ a tale patologia, mentre essa si associa chiaramente alla comparsa di diabete di tipo 2. Per quanto riguarda il rischio di accidenti cardiovascolari, quindi, va fatto ogni sforzo per correggere sia i determinanti genetici (ipertensione, dislipidemie) che ambientali (fumo di sigaretta, diabete, obesità).

Davidson DJ, Davidson MH. Using discordance in monozygote twins to understand causality of cardiovascular disease risk factors. JAMA Intern Med 176, 1530, 2016.