50 anni dopo …

Mezzo secolo di attività di ricerca e sviluppo su trasfusione e trapianto
presso il Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti del Policlinico di Milano con il supporto dell’Associazione Amici del Policlinico Donatori di Sangue

Girolamo Sirchia e Paolo Rebulla

Premessa
Il nostro interesse per l’attività di donazione, trasfusione e trapianto nasce nei primi anni ’60 [quindi ben prima dell’istituzione del Centro Trasfusionale (1973)], quando espletando noi attività clinica di medici ematologi presso l’Istituto di Semeiotica Medica dell’Università di Milano nella Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (d’ora innanzi Policlinico) ci rendemmo conto che l’utilizzo di alcune terapie innovative, quali le chemioterapie nei pazienti leucemici, potevano essere effettuate solo a condizione di disporre di emocomponenti preparati estemporaneamente, come i concentrati piastrinici. Per questo ci impegnammo affinchè fosse istituito e affidato a uno di noi (GS) presso l’Istituto di Semeiotica Medica dell’Università del Policlinico un Centro Ospedaliero di Immunoematologia, che rappresentava un embrione di quello che sarebbe diventato il Centro Trasfusionale.
Quello che è stato fatto in circa 50 anni dopo l’istituzione del Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti è davvero molto, anche perché il Centro è diventato di fatto fin dagli anni ’70 un Dipartimento di Donazione, Trasfusione e Trapianto basato sulle seguenti attività portanti: la donazione di sangue, con la partecipazione di una grande Associazione autonoma di donatori dedicati al Policlinico, la trasfusione di emocomponenti, la donazione e trapianto di organi e tessuti, la medicina rigenerativa e l’ematologia.
Ogni settore inoltre si è impegnato nella ricerca scientifica di tipo clinico e traslazionale come è compito istituzionale di ogni Dipartimento collocato in un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).
In questo scritto ci limitiamo a ricordare alcuni passi salienti di questo lungo e ponderoso percorso senza pretese di completezza della nostra storia, usando come filo conduttore una selezione delle più significative pubblicazioni scientifiche del nostro Gruppo, che sono una traccia tangibile del nostro lavoro.

Donazione e trasfusione del sangue
Il trapianto di organi e tessuti
La medicina rigenerativa
L’ematologia

Allegato 1: Elenco completo pubblicazioni 1959-2019
Allegato 2: Messaggio ai Milanesi

Il medico scienziato (o ricercatore clinico)

Molte innovazioni nella cura dei pazienti sono dovute ai medici-scienziati, cioè ai clinici che uniscono l’amore della ricerca a quello della clinica. Questa figura professionale sta diminuendo di numero perché i giovani che vogliono seguire questa via non hanno davanti a sé carriera, stabilità e risorse sufficienti, nè tempo dedicato allo studio e alla ricerca.
E’ urgente che ciò venga garantito almeno per un numero annuo di figure molto selezionate e la loro collocazione venga riservata ai gruppi di ricerca clinica migliori presso IRCCS o Ospedali Universitari; infatti queste figure sono un potente strumento di miglioramento sia della medicina, sia dell’industria.
Jain MK et al. Saving the endangered physician-scientist: a plan for accelerating medical breakthroughs.
New Engl J Med 381, 389-402, 2019.

La speculazione sulle malattie

I risultati della ricerca in medicina sono troppo spesso distorti o ignorati per ragioni commerciali. Ciò comporta non solo sprechi di denaro, ma anche pericoli per i pazienti a causa degli eventi avversi che derivano dalle pratiche inutili. Recentemente si è tenuta a Washington DC una Conferenza internazionale su questo tema (www.sellingsickness.com) al fine di studiare come modificare questo sistema pernicioso. E’ stato redatto un Piano d’Azione contro le pratiche improprie, che inizia dal divieto di pubblicità di farmaci e diagnostici diretta al grande pubblico e continua con la promozione di un giornalismo più responsabile e un divieto di pubblicità ingannevole.

Vi è oggi una crescente necessità che gli interessi commerciali non danneggino la salute pubblica, ed è auspicabile che tutte le persone responsabili si impegnino in questa campagna.

(Tiefer L et al. A call to challenge the “Selling Sickness”. BMJ 346, 8, 2013)

Il destino della ricerca biomedica

Anche negli USA la ricerca biomedica è in crisi. L’annuale incremento di fondi stanziati dal Congresso per il National Institute of Health si è arrestato a 30 miliardi di US$. La strategia suggerita è che d’ora innanzi gli stanziamenti per la ricerca biomedica vengano indirizzati allo sviluppo di prodotti e tecnologie non soltanto “incredibilmente nuovi”, ma anche capaci di ridurre i costi e aumentare il valore delle prestazioni sanitarie. Se al contrario la ricerca produce solo innovazioni che aumentano il costo della sanità, come è spesso accaduto finora, il suo destino è segnato.

(Emanuel EJ. The future of biomedical research. JAMA 309, 1589-90, 2013)

Selezione dei candidati a Medicina

Per selezionare coloro che vogliono iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia bisogna scegliere coloro che hanno attitudine a:

  1. prendersi cura dei pazienti
  2. migliorare continuamente le loro conoscenze
  3. amare la ricerca
  4. interagire con i pazienti e i sanitari

(Lubelski D. Medical school admission interview and licensing examination scores. JAMA 309, 1108, 2013)