Riduzione del consumo di tabacco in Brasile

Il Brasile, applicando una politica di stretto controllo sul fumo di tabacco, ha visto diminuire del 46% il numero dei fumatori dal 1990 al 2010.
L’efficacia maggiore (circa la metà del risultato) è stata una specifica tassa sulle sigarette.

(Levy D et al. Plos Med 2012;9:e1001336)

Selezione attitudinale per diventare medici

Negli ultimi 40 anni il maggior contributo all’aumento dell’attesa di vita della popolazione USA è stato dato dal ridotto consumo di tabacco e dall’aumento dell’attività fisica.
Per questo è indispensabile che i nuovi medici capiscano il valore della prevenzione e della salute pubblica, e uniscano alla preparazione accademica sentimenti e capacità di relazionarsi con i pazienti e le loro famiglie. L’Università, peraltro, deve selezionare i giovani che vogliono intraprendere gli studi medici al fine di assicurare che solo quelli attitudinalmente predisposti possano diventare medici.

(Kirch DG. Transforming admissions: the gateway to medicine. JAMA 308, 2250-51, 2012)

Otto fattori di rischio da combattere

Malgrado l’incidenza di malattie cardiovascolari sia diminuita nei Paesi occidentali, esse continuano a rappresentare la prima causa di morte. Nei Paesi in via di sviluppo inoltre queste malattie sono in aumento. Le più importanti Società internazionali di cardiologia ritengono che questo fenomeno possa essere prevenuto ricorrendo a farmaci poco costosi e soprattutto alla riduzione di otto fattori di rischio:

  1. ridurre il consumo di alcolici di almeno il 10%;
  2. ridurre l’assunzione di cibi calorici e acidi grassi saturi di almeno il 10%;
  3. ridurre il peso corporeo, se eccedente;
  4. aumentare l’attività muscolare del 10%;
  5. ridurre la pressione arteriosa se superiore o uguale a 140/90 mmHg;
  6. ridurre del 20% il tasso di colesterolo totale nel sangue;
  7. ridurre del 30% l’assunzione di sale così da portare il consumo giornaliero a meno di 2g di sodio (pari a 4g di sale);
  8. ridurre di almeno il 30% l’uso del tabacco nella popolazione (in Italia dal 22% al 15% dei soggetti con più di 14 anni).

Questa posizione scientifica si dovrà tradurre in un piano di azione dal 2014 a cura dell’ONU, giacché è urgente arrestare la crescita delle malattie non trasmissibili che stanno mettendo a rischio la salute del mondo, generando costi inestimabili e gravi invalidità.

Girolamo Sirchia

(Mitko M. New basic care goals seek to rein in global rise in cardiovascular disease. JAMA 308, 1725-26, 2012)

Gli additivi del tabacco (Spigolature)

Un recente studio ha rilevato una significativa associazione tra il fumo di sigarette mentolate e ictus. Peraltro era già stato dimostrato in precedenza che il fumo di sigarette mentolate aumenta la rigidità delle carotidi. La causa di questi fenomeni è incerta, ma i risultati inducono a ritenere che si sa ancora troppo poco sulla nocività degli additivi del tabacco che, per quanto riguarda le sigarette mentolate, aggiungono a quelli di patologia cardiovascolare propri di ogni tipo di tabacco quelli specifici dimostrati dal presente studio.

(Vozoris NT. “Mentholated cigarettes and cardiovascular and pulmonary diseases: a population-based study. Arch Int Med 172, 590-91, 2012)

Far cessare l’epidemia del tabacco (Spigolature)

Le campagne di marketing sociale, l’aumento del prezzo, la proibizione del fumo nei locali pubblici e nei posti di lavoro, l’ampia disponibilità di servizi gratuiti per la cessazione del fumo hanno contribuito a ridurre la percentuale dei fumatori in tutto il mondo occidentale. Ma non è abbastanza. Troppe persone fumano ancora e i danni sono troppo marcati; bisogna ora regolare i prodotti del tabacco, ridurre l’iniziazione dei giovani al fumo, migliorare i trattamenti per la cessazione del fumo. Bisogna soprattutto che lo Stato rediga un Piano Strategico per contrastare l’epidemia del tabacco, analogo a quello prodotto dal Dipartimento della Salute e Servizi alla Persona del Governo USA. L’obiettivo finale deve però essere quello di abolire il fumo nel prossimo futuro.
(Koh HK, Sebelius KG. Ending the Tobacco Epidemic. JAMA 308(8), 767-68, 2012)