Otto fattori di rischio da combattere

Malgrado l’incidenza di malattie cardiovascolari sia diminuita nei Paesi occidentali, esse continuano a rappresentare la prima causa di morte. Nei Paesi in via di sviluppo inoltre queste malattie sono in aumento. Le più importanti Società internazionali di cardiologia ritengono che questo fenomeno possa essere prevenuto ricorrendo a farmaci poco costosi e soprattutto alla riduzione di otto fattori di rischio:

  1. ridurre il consumo di alcolici di almeno il 10%;
  2. ridurre l’assunzione di cibi calorici e acidi grassi saturi di almeno il 10%;
  3. ridurre il peso corporeo, se eccedente;
  4. aumentare l’attività muscolare del 10%;
  5. ridurre la pressione arteriosa se superiore o uguale a 140/90 mmHg;
  6. ridurre del 20% il tasso di colesterolo totale nel sangue;
  7. ridurre del 30% l’assunzione di sale così da portare il consumo giornaliero a meno di 2g di sodio (pari a 4g di sale);
  8. ridurre di almeno il 30% l’uso del tabacco nella popolazione (in Italia dal 22% al 15% dei soggetti con più di 14 anni).

Questa posizione scientifica si dovrà tradurre in un piano di azione dal 2014 a cura dell’ONU, giacché è urgente arrestare la crescita delle malattie non trasmissibili che stanno mettendo a rischio la salute del mondo, generando costi inestimabili e gravi invalidità.

Girolamo Sirchia

(Mitko M. New basic care goals seek to rein in global rise in cardiovascular disease. JAMA 308, 1725-26, 2012)

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