Una nuova strategia per migliorare la qualità delle cure

Misurare la qualità dell’assistenza che scopo ha?

  Misurare gli eventi avversi

⒝  Misurare l’outcome oggettivo e soggettivo

⒞  Aiutare il paziente e sostenerlo psicologicamente.

Finora le misure della qualità si sono per lo più limitate a valutare il processo di ogni procedimento di cura. Inoltre gli esiti vengono anche misurati, ma non viene approfondita e corretta la causa dei risultati cattivi. La cosa è peggiorata dal fatto che gli errori divengono motivo di biasimo e di azione della magistratura. Al contrario deve essere instaurata la cultura del Quality Improvement (QI), capendo che questo è un processo che cresce e cambia nel tempo e col tempo e che esige la costruzione di norme locali e non nazionali giacchè ogni Ospedale è una realtà a se stante. E’ l’incentivo a migliorare il processo di QI che funziona, non quello applicato alla singola misura. Ciò implica ricerca, monitoraggio, root-analysis da parte dell’intera équipe sanitaria e ciò va premiato. La cultura del QI è un’attività che non cessa mai e che va sostenuta continuamente con incentivi professionali; la misura degli errori e degli esiti va fatta per alimentare questo lavoro, non per costruire graduatorie nazionali o benchmark; esse devono innescare lo studio dei modi per migliorare continuamente. La qualità è un concetto ancorato alla realtà locale come pure la soluzione dei problemi. Ciò non significa che le “best practices” non debbano essere scambiate, divulgate e retribuite.

(Werner RM, McNutt R. A new strategy to improve quality. Rewarding actions rather than measures. JAMA 301, 1375-77, 2009)

Direttori Generali Medici per gli Ospedali

Le migliori organizzazioni sanitarie in USA (Kaiser-Permanente in California, Intermountain Healthcare in Utah, Virginia Mason in Seattle) sono dirette da medici che uniscono ad un’alta credibilità da parte dei loro colleghi una conoscenza profonda di ciò che va fatto per migliorare la qualità e una capacità di motivare i medici a darsi come obiettivo principale la qualità dei servizi erogati al paziente. E’ un cambio culturale prima che tecnico e bisogna saperlo realizzare. Solo così si possono ridurre gli sprechi legati a scarsa attenzione al malato e alla preoccupazione di osservare standard e sanzioni imposti dall’alto (Ham C. BMJ 2013;346:f3668).

Recentemente sono stati sviluppati alcuni indicatori di spreco, che possono essere utili per aiutare i medici a perseguire il loro obiettivo di qualità (Am J Med Qualità 2013;doi:10.1177(1062860613486830).

Qualità delle cure

L’Affordable Care Act prevede una Strategia Nazionale per la Qualità che interessi, monitorizzi e migliori di continuo sei aree:

  1. cure cliniche
  2. esperienza e coinvolgimento dei pazienti
  3. salute pubblica
  4. sicurezza
  5. coordinazione delle cure
  6. costo ed efficienza

La Tabella illustra alcuni esempi di misura attuali e ideali.

tabella_qualità delle cure

La misurazione di ciò che viene fatto è indispensabile per migliorare la qualità delle cure riducendo le spese inutili.

(Conway PH et al. The future of quality measurement for improvement and accountability. JAMA 309, 2215-16, 2013)

La crisi dei servizi sanitari

La medicina oggi è divenuta molto complessa e le raccomandazioni o linee-guida di diagnosi e cura vengono applicate dai medici a solo metà dei pazienti. La qualità e la sicurezza delle cure sono ancora lontane: un terzo dei pazienti ricoverati in ospedale è soggetto ancora ad errori prevenibili.
Di converso la spesa per la sanità continua a crescere e prosciuga i bilanci di stati e famiglie. Ancor più preoccupante il 30% della spesa sanitaria viene dedicato a cure che contribuiscono poco o nulla a migliorare la salute e la qualità di vita dei cittadini, a costi amministrativi e a frodi.
Il rimedio è di perseguire il continuo miglioramento della qualità, imparando dalle esperienze positive degli altri, imparando a lavorare in squadra, ascoltando i bisogni dei pazienti.
L’Institute of Medicine raccomanda:

  1. adottare le nuove tecnologie informatiche, incluso il portale per raccogliere le osservazioni e i suggerimenti dei pazienti;
  2. aumentare la trasparenza sugli esiti e sui costi;
  3. misurare le performance e confrontarle con quelle di altri per migliorare le proprie. Per questo è necessario potenziare il lavoro di squadra, l’autonomia del personale, un’aperta e franca comunicazione;
  4. raccogliere i dati generati dalla routine in modo digitale e sistematicamente, imparare a gestirli e ad analizzarli per migliorare continuamente e generare conoscenza;
  5. far partecipare i pazienti e le loro associazioni alla gestione della sanità dando valore ai PROMS e offrendo loro educazione sanitaria e conoscenza delle linee-guida e dei sistemi decisionali;
  6. aggiornarsi continuamente sia nelle pratiche mediche che in quelle di management.

(Smith M.A. et al. What’s needed is a health care system that learns. Recommendations from an IOM report. Jama 308, 1637-38, 2012)

Cambiano i valori in sanità

Sempre più la società si aspetta che i medici e gli Ospedali dimostrino che i servizi sanitari da loro erogati vengano misurati e si dimostri che abbiano un valore di salute. I pazienti e le Istituzioni si aspettano che per la misura della qualità dei servizi sanitari si tenga conto non solo degli esiti oggettivi delle cure, ma anche della valutazione soggettiva dei pazienti.
Questa nuova visione implica delle trasformazioni a livello dei medici, tra le quali:

  1. la ricertificazione dei medici, che in tal modo possono dimostrare ai pazienti, alle organizzazioni e alla magistratura di essere sempre aggiornati;
  2. premi monetari e morali per i medici che dimostrano di avere performance di alto livello;
  3. la trasparenza dei dati.

Il progresso verso la qualità, la sicurezza e la trasparenza dei risultati è ancora lento, ma si stanno facendo passi avanti significativi. E’ necessario che i medici capiscano che si tratta di una strada obbligata e siano i promotori del cambiamento.