Misurare la qualità dell’assistenza che scopo ha?
⒜ Misurare gli eventi avversi
⒝ Misurare l’outcome oggettivo e soggettivo
⒞ Aiutare il paziente e sostenerlo psicologicamente.
Finora le misure della qualità si sono per lo più limitate a valutare il processo di ogni procedimento di cura. Inoltre gli esiti vengono anche misurati, ma non viene approfondita e corretta la causa dei risultati cattivi. La cosa è peggiorata dal fatto che gli errori divengono motivo di biasimo e di azione della magistratura. Al contrario deve essere instaurata la cultura del Quality Improvement (QI), capendo che questo è un processo che cresce e cambia nel tempo e col tempo e che esige la costruzione di norme locali e non nazionali giacchè ogni Ospedale è una realtà a se stante. E’ l’incentivo a migliorare il processo di QI che funziona, non quello applicato alla singola misura. Ciò implica ricerca, monitoraggio, root-analysis da parte dell’intera équipe sanitaria e ciò va premiato. La cultura del QI è un’attività che non cessa mai e che va sostenuta continuamente con incentivi professionali; la misura degli errori e degli esiti va fatta per alimentare questo lavoro, non per costruire graduatorie nazionali o benchmark; esse devono innescare lo studio dei modi per migliorare continuamente. La qualità è un concetto ancorato alla realtà locale come pure la soluzione dei problemi. Ciò non significa che le “best practices” non debbano essere scambiate, divulgate e retribuite.
(Werner RM, McNutt R. A new strategy to improve quality. Rewarding actions rather than measures. JAMA 301, 1375-77, 2009)