Una priorità del Servizio Sanitario italiano
Il Servizio Sanitario Nazionale presenta una grande variabilità tra le diverse aree del Paese in termini di quantità, qualità e costo delle prestazioni erogate. Tale variabilità elevata viene evidenziata non tanto da sistematiche rilevazioni di dati (che sono ancora poco accurati e tardivi) quanto da valutazioni episodiche e dai comportamenti degli utenti: ad esempio ancora oggi la migrazione di pazienti per ragioni sanitarie è elevata, con ben 900.000 persone ogni anno che si spostano dalle loro Regioni di residenza verso altre aree per ottenere cure migliori. Anche le lunghe liste di attesa sono un effetto della inadeguata capacità di fornire servizi di alcune strutture sanitarie. Tale variabilità è notoriamente fonte di sprechi oltre che di disservizi ed è una priorità da risolvere. A questo fine il Movimento Italia Equa e Solidale (IES) propone che la definizione dei LEA (compito esclusivo dello Stato) abbia ad intendersi non come mera definizione delle prestazioni sanitarie che le Regioni sono tenute ad erogare, ma anche come numero, qualità e costo di tali prestazioni, che debbono essere erogate uniformemente in ogni area del Paese secondo standard di quantità (numero per 1000 abitanti), esito (qualità) e di costo, definiti periodicamente dal Governo centrale in base ai dati epidemiologici delle Regioni e da esso verificati sistematicamente con i propri servizi ispettivi. Se il rispetto degli standard non è soddisfacente, è compito dello Stato, in quanto garante del diritto costituzionale alla salute di ogni Italiano, intervenire con azioni correttive, dalle più semplici alle più drastiche, anche con interventi sostitutivi in casi estremi.
I LEA, così concepiti, ed il loro controllo, divengono anche una occasione di misurare le performance delle Regioni (e cioè la loro capacità di trasformare le risorse in servizi, il value for money), di migliorarle progressivamente e quindi di ridurre gli sprechi, che in Italia superano verosimilmente il 20% della spesa sanitaria. Oggi in Italia si sta lavorando alla definizione dei costi standard, che tuttavia non devono rappresentare il mezzo per ridurre la spesa (più che di costi si tratta infatti di spesa) a scapito della qualità, come temiamo possa accadere. Gli standard devono essere visti come una banda di valori che in prima approssimazione potrà anche essere abbastanza larga, ma che si andrà a restringere nel tempo per progressivi aggiustamenti, man mano che i dati raccolti diverranno più accurati e puntuali e man mano che le Regioni sapranno utilizzarli per affinare la loro capacità di programmazione e controllo dei servizi erogati.
La sanità è un sistema complesso, ed in Italia diversi suoi ambiti necessitano di revisione. IES ha identificato gli ambiti principali (vedi “Salute e Sanità” su www.italiaies.it), ma è fortemente convinto che il primo e più importante passo di rinnovamento è proprio costituito dalla definizione e gestione dei LEA da parte dello Stato. Pertanto IES si impegna a monitorare le azioni che le Istituzioni vorranno attuare in questo settore.
Girolamo Sirchia
per IES (Movimento Italia Equa e Solidale)
L’ha ribloggato su SIHTA.