La Sanità oggi

Too much care for some patients
Too little care for others
Wrong care for many

(Baicker K, Levy I. Coordination versus competition in health care reform. N Engl J Med 369, 789-91, 2013)

L’accesso tempestivo e comodo e l’accoglienza amichevole, la qualità, appropriatezza e sicurezza, il coordinamento, la continuità delle cure, il rispetto del paziente sono gli obiettivi prioritari per tutti i servizi sanitari dei Paesi Occidentali e si definiscono globalmente come “sanità centrata sul paziente”, cioè il paziente (e non altre figure o interessi anche se legittimi) deve essere l’obiettivo primario. Peraltro la perduta centralità dell’utente connota tutti i servizi pubblici, in modo più o meno grave. In alcuni casi si ha la fondata impressione che i dipendenti pubblici odino gli utenti, in quanto trasferiscono su questi ultimi l’avversione che si è in loro generata dalla cattiva gestione dell’Ente da cui dipendono e dalle persone al vertice nominate dalla politica.

Poca capacità, inerzia, inefficienza, impostazione burocratica, assenza di missione, continue rivendicazioni e scontri fanno sì che in Sanità a fronte di un aumento delle spese si ottengano servizi insoddisfacenti e persino danni alla salute degli utenti. E’ necessario ripristinare i valori fondanti del nostro Servizio Sanitario Nazionale , con un piano strategico globale da attuarsi progressivamente con la tecnica dei piccoli passi. Per conseguire lo scopo, tuttavia, è necessario ottenere preliminarmente due risultati:

1. estromettere la politica dalla gestione quotidiana e spicciola della Sanità: non nomine politiche, ma persone di dimostrata capacità

2. eliminare l’inamovibilità del personale pubblico, introducendo criteri di riconoscimento del merito e dei comportamenti virtuosi anche in termini monetari.

Se questi due indispensabili prerequisiti saranno raggiunti, si potrebbero impostare le azioni elencate di seguito, che consistono in modifiche dell’Ospedale, ma soprattutto nel potenziamento dell’assistenza sanitaria e sociale del territorio, cioè fuori dall’Ospedale. Infine trasversale a tutta la sanità è la rimotivazione e qualificazione continua del personale sanitario, che è oggi mortificato sia nella sua professionalità che nel suo status sociale. Infatti con l’ingresso in Sanità di amministrativi e manager e con il crescente rilievo dell’economia rispetto ai bisogni del malato, i medici ed il restante personale sanitario sono stati progressivamente emarginati e non hanno in pratica più alcun potere decisionale, cosicché al medico, che rimane il vero riferimento del paziente, si addossa la responsabilità delle cure, ma senza i poteri di organizzare ed espletare al meglio tali cure. Egli oggi deve muoversi all’interno di un sistema rigidamente burocratico e ricco solo di vincoli e sanzioni, ma assai povero di capacità organizzativo-gestionale, autonomia, amore per la medicina e rispetto per il malato. Noi crediamo che la funzione del medico e del restante personale sanitario vada ripristinata attraverso alcune iniziative di riqualificazione e rimotivazione, quali:

1) organizzare i reparti clinici per ricoveri d’elezione in aree mediche e aree chirurgiche, affidando la gestione olistica del malato a specialisti in medicina interna e chirurgia generale, che convocheranno gli specialisti al bisogno, senza trasferire se possibile il paziente. Oggi infatti il frazionamento della prestazione tra diversi specialisti ha  fatto perdere una visione unitaria del malato come persona.

2) compattare gli Ospedali e gerarchizzarli in Ospedali locali e Ospedali di riferimento.

3) modificare la medicina territoriale e legare gli Ospedali locali alle strutture territoriali (Case della Salute, Poliambulatori-Guardia Medica, Medici Generalisti, strutture intermedie di riabilitazione o di lunga degenza, domicilio assistito del paziente individuale o collettivo). Ciò può essere meglio ottenuto costituendo le Aziende-Rete dei servizi sanitari (vedi Allegato “Nuova Sanità territoriale: le Aziende-Rete di servizi sanitari”).

4) inserire le RSA nel sistema sanitario a carico del Servizio Sanitario Nazionale, migliorandone la qualità e utilizzandole però sia per ricoveri di convalescenza che per lungo degenza, collegandoli e integrandoli con gli altri presidi del sistema.

5) motivare il personale sanitario, dotarlo di tutte quelle possibilità che sostengono la professionalità (aggiornamento, didattica, ricerca, carriera, remunerazioni adeguate, ecc.).

6) ridurre gli sprechi, investire nella qualità e nel suo miglioramento continuo, educare il pubblico all’uso dei servizi, ripristinare l’educazione alla salute e alla sanità.

7) ridare al Ministero della Salute le funzioni sue proprie di garante della salute, con il compito di definire i servizi ed i costi standard che devono essere erogati in ogni area del Paese, verificando che essi vengano rispettati, intervenendo in caso contrario con misure correttive efficaci. Ma anche riportando in capo al Ministero stesso tutte le iniziative di salute pubblica, di prevenzione e di promozione della salute, di informazione e di marketing sociale per modificare i comportamenti del pubblico e per contrastare le iniziative commerciali che possono influire negativamente sugli stili di vita salutari.

Allegato. Nuova Sanità Territoriale: Le Aziende-Rete di Servizi Sanitari

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...