Ascoltando la storia di alcuni dei nostri donatori di sangue, ho capito cosa significa impegnarsi e spendersi per un ideale; non una fede, che talora sconfina nel fanatismo, ma il desiderio pacato di una vita migliore e di rapporti umani improntati all’aiuto e alla generosità. Tutti noi abbiamo bisogno di sognare un mondo più sereno e amichevole, basato su valori umani che purtroppo vengono invece travolti dalla realtà quotidiana. La donazione di sangue, cioè di una parte di sé senza alcun tornaconto personale, è l’espressione più sublime di questo sentimento ed un grande premio per chi ha necessità del sangue, ma anche per la restante società in gran parte sorda e muta e per chi dona: grande è la soddisfazione e l’autostima per chi fa una cosa buona, una soddisfazione così grande da far dire già ai nostri avi che “alla fine della mia vita avrò (solo) ciò che avrò donato” (Hoc habeo quodcumque dedi – Lucio Anneo Seneca, De Beneficiis, VI, 22).