Questi primi 5-6 mesi di Coronavirus ci hanno chiarito tante cose:
- In Italia molta parte della Magistratura fa politica sporca e fa parte di una cupola di potere che comprende la finanza e le banche, l’informazione (stampa e TV), la sinistra laica e cattolica, e che comanda tutto.
- Questa cupola detiene il Governo con giochetti di palazzo e se ne infischia altamente del volere e delle difficoltà del popolo.
- Un Presidente del Consiglio piovuto dal cielo indice gli Stati Generali, prerogativa del re di Francia, che serviva a far finta di ascoltare il popolo, in assenza del Parlamento. Oggi il Parlamento esiste, ma viene escluso dal reuccio Conte, che invita maggiorenti europei, a porte chiuse, per decidere il futuro dell’Italia. In realtà per ottenere dall’Unione Europea l’appoggio a un programma loro gradito per avere in cambio la legittimazione a governare, che il popolo non gli darebbe con il voto, se al voto si giungerà. Quindi OK al MES e alla subordinazione dell’Italia al volere dell’Unione Europea e della Troika.
- Il conflitto Stato-Regioni dimostra in pieno l’assurdità di un’organizzazione dello Stato basata su un principio di sussidiarietà che privilegia le Regioni e i Comuni rispetto allo Stato centrale, che ha perso le sue funzioni ed è in balia delle Regioni persino in caso di epidemia. La disfunzione dello Stato è denunciata anche dall’eccessiva e inefficiente burocrazia pubblica. La CGIA di Mestre ha calcolato che questo comporta per le imprese circa € 100 miliardi annui di spese, divisi in 57,2 miliardi per i difficili e lenti rapporti con la Pubblica Amministrazione e 42 miliardi di mancati o ritardati pagamenti dovuto dallo Stato.
Conclusione. Se non c’è Stato, la democrazia in Italia è solo nominale, perché il Paese è nelle mani di una cupola che fa quello che vuole, che non fa l’interesse del popolo, che spreca e ruba, che è incapace e non trasparente. Molta parte del popolo italiano non capisce e non è interessata a capire. La crisi economica passerà e probabilmente il turismo riprenderà già quest’anno. Molti riprenderanno ad uscire come prima, ignari e indifferenti, preoccupati solo del loro personale tornaconto, pronti ad arrangiarsi come sempre nella generale anarchia dove ognuno alla fine sta bene, compresi gli immigrati clandestini che non a caso vengono a milioni in Italia. Non pochi Italiani hanno lasciato l’Italia e altri continueranno a lasciarla se ne hanno la possibilità.