Almeno 1/3 delle persone sane con più di 65 anni di età, che vivono a casa loro, cadono almeno 1 volta l’anno, e il 20% di questi necessita di cure mediche.
Questo rischio aumenta con l’età e con la comorbidità. I costi di questi inconvenienti sono alti e comportano spesso ricoveri ospedalieri per fratture al polso e al femore.
Interventi multifattoriali che mirino a migliorare forza muscolare, equilibrio, rischi dell’abitazione, scarpe, farmaci, capacità cognitive e livelli di vitamina D migliorano, ma non riescono a prevenire del tutto queste patologie.
E’ importante innanzi tutto che il medico generalista inserisca sistematicamente il monitoraggio e l’educazione circa la prevenzione delle cadute quando incontra gli anziani, identifichi quelli a rischio fratture e prescriva gli esercizi muscolari, cercando di inserirli negli atti della vita quotidiana ogni giorno e più volte al giorno. Egli deve inoltre monitorare nel tempo i pazienti a rischio, promuovendo sempre l’adesione del paziente allo schema di prevenzione e agli esercizi fisici. Le cadute e le loro conseguenze devono costituire un obiettivo primario della prevenzione.
(Morris ME. Preventing falls in older people. BMJ 345, 10, 2012).
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