I bambini italiani sono troppo sedentari

Solo il 9,5% dei bambini e dei ragazzi italiani effettua almeno 1 ora al giorno di attività fisica moderata come raccomandato dal World Health Organization per assicurare una buona fitness cardiorespiratoria.
Insieme al Portogallo e alla Grecia l’Italia si colloca ai più bassi livelli europei.
I rischi per la salute dei nostri giovani sono molto consistenti e dovrebbero richiamare l’attenzione delle nostre istituzioni, a cominciare dalla scuola che potrebbe avere un ruolo primario nella riduzione della sedentarietà.

(Santos – Lozano A et al. – Born to run: our future depends on it. Lancet 390, 635-36, 2017)

L’obesità è un serio fattore di rischio

L’obesità è causa di diabete di tipo 2 e di almeno 11 tipi di cancro: mieloma multiplo, carcinomi del tratto gastroenterico, apparato genitale femminile, pancreas, rene. Alcuni tumori del colon retto riconoscono anche una causa ereditaria (la sindrome di Lynch) e il NICE raccomanda oggi di ricercare tale anormalità genetica nei famigliari dei pazienti con tumori del colon retto.

Kalliala KM et al. BMJ 2017;356:j477 e BMJ 2017;356:j1057)

Il cancro si può prevenire

Oggi disponiamo di validi strumenti per prevenire i cancro: non fumare, fare attività fisica e mantenere un normale peso corporeo, vaccinare i ragazzi contro il papilloma virus umano (HPV) e i virus dell’epatite (HBV), sottoporsi agli screening raccomandati sono modi di dimostrata efficacia.

  • Smettere di fumare entro i 50 anni riduce del 62% la mortalità per cancro polmonare.
  • Lo screening per il cancro della cervice uterina riduce la mortalità di questo tumore del 95% e la vaccinazione anti-HPV dei ragazzi di 12 anni porta a zero questa mortalità.
  • La vaccinazione contro il virus dell’epatite B riduce del 90% la mortalità dovuta a tumore del fegato.
  • Lo screening per il virus dell’epatite C e il relativo trattamento riducono del 50% la mortalità delle persone infettate.

Purtroppo la nostra società non investe a sufficienza nella prevenzione e continua a registrare un inaccettabile tasso di morti premature prevenibili. Il prototipo è la tolleranza verso il fumo di tabacco, che è forse la prima causa di queste morti e una pratica che è causa di sofferenza umana ed economica molto rilevante: per ogni US$ investito nel contrasto al consumo di tabacco il ritorno è di US$ 2,12.

Alla luce delle grandi opportunità che abbiamo di prevenire il cancro non dobbiamo cessare di far conoscere alla popolazione questi dati e di coinvolgere tutte le Istituzioni pubbliche e private (prime di tutte la scuola e i media) nella implementazione delle misure individuali e collettive che possono far crescere nel Paese le iniziative di tutela della salute.

Emmons KM, Colditz GA. Realizing the potential of cancer prevention. The role of implementation science.  New Engl J Med 376, 986-89, 2017.

Limitare i danni dell’invecchiamento

Le malattie cardiovascolari rappresentano il 10% del carico di disabilità mondiale e 1/3 di tutte le morti. Esse sono dovute all’aterosclerosi, che è un fenomeno legato all’invecchiamento, ma  la cui gravità dipende dagli stili di vita e, in particolare, dall’alimentazione eccessiva e scorretta e dalla sedentarietà, che a loro volta causano alti livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, obesità, diabete e ipertensione arteriosa e cioè i fattori di rischio modificabili di malattia cardiovascolare. Su questi bisogna agire per contenere i danni del’invecchiamento e la formula è Mangiare poco e muoversi molto (e ovviamente non fumare).

Koopman JJE, Kuipers RS. From arterial aging to cardiovascular disease. Lancet on line 389, 1676-78, 2017.

L’attesa di vita aumenta

L’aspettativa di vita della nostra popolazione è in aumento, e la nazione deve attrezzarsi per soddisfare le esigenze di una popolazione che nel 2030 potrà raggiungere età molto avanzate. La base di questo politiche deve essere costituita da servizi sanitari equi ed efficaci con libero accesso a prevenzione e cura di qualità, e da azioni che riducano significativamente l’uso del tabacco e degli alcolici. Sarà necessaria una vera integrazione di questi servizi e si dovrà ripensare il sistema pensionistico capace di finanziarli (anche allungando l’età lavorativa e graduando il passaggio dalla vita attiva alla pensione) e le strategie atte a prevenire i danni dell’invecchiamento e a fornire un contesto sociale, sanitario e ambientale soddisfacente ed efficiente.

(Kontis V. et al. Lancet 389, 1323-35, 2017)