I parchi nella città proteggono la salute

Girolamo Sirchia

Degli oltre 8 miliardi di esseri umani che popolano la Terra, più della metà vive in contesti urbani. E’ qui infatti che si concentrano le attività e le possibilità di sviluppo più importanti ed interessanti; ma è qui anche che aumentano i rischi per la salute e per il benessere psicofisico degli abitanti. E’ in particolare l’inquinamento dell’aria respirata cronicamente nei luoghi chiusi e nell’ambiente esterno che desta preoccupazione per l’elevato rischio di malattie cardiometaboliche, polmonari, tumorali e neuro-psichiche.

Il numero di morti da tumore polmonare attribuito all’inquinamento dell’aria è aumentato di quasi il 30% dal 2007 al 2013.

Secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC) l’inquinamento outdoor e in particolare il particolato PM 2,5 µm (PM <2.5)· è carcinogeno per l’uomo (IARC Gruppo 1) ed è la seconda principale causa di tumore polmonare (1). Se all’inquinamento atmosferico si associa il fumo di tabacco attivo o passivo (che è un temibile inquinante dell’aria indoor) la loro sinergia aumenta lo stress ossidativo, la neuroinfiammazione e la neurodegenerazione (2-7) che in Italia aggiungono alle circa 80.000 morti premature legate al fumo di tabacco oltre 40.000 morti per l’inquinamento ambientale.

Il Global Burden of Disease Study ha identificato il particolato PM <2.5 nell’aria dell’ambiente esterno e l’inquinamento indoor (provocato dal fumo di tabacco e dall’uso di combustibili solidi) come alta pericolosità globalmente. Questi danni non si verificano solo negli anziani, ma anche nei giovani e soprattutto nelle donne giovani (8,9).

Le sostanze tossiche dell’aria inquinata sono numerose, ma le sei più pericolose includono il biossido di azoto (NO2), gas tossico che si produce durante la combustione, l’ozono che troviamo in estate, il CO (ossido di carbonio), il biossido di zolfo (SO2) e, più pericolose di tutte, le polveri sottili e ultrasottili (PM <2.5), che si producono per effetto della combustione di combustibili fossili e del tabacco.

Il 22 settembre 2021 l’World Health Organization ha pubblicato nuove Linee Guida che indicano i livelli massimi tollerabili di inquinanti dell’aria (10) dal 2030 in poi. Si tratta di livelli molto inferiori agli attuali, da raggiungere con azioni progressive nel tempo, giacchè non sfugge ad alcuno la difficoltà di modificare interi settori della vita produttiva delle città, quali i trasporti pubblici e privati, il riscaldamento, varie attività commerciali e industriali. D’altra parte non si deve dimenticare che nessun livello di inquinamento dell’aria può ritenersi innocuo e accettabile, e che i livelli raggiunti in alcune aree come Milano ogni anno e per molti anni sono inaccettabili e configurano responsabilità gravissime per i danni provocati alla salute pubblica.

Billi e Gilles-Corte et al su Lancet (11) hanno approfondito il tema dei provvedimenti da prendere per rendere le città più sane e vivibili, ma tra queste non hanno dato sufficiente importanza al verde in città, che, secondo Niieuwenhuijsen e Khreis (12) costituisce un importante fattore ambientale, capace di contrastare i danni alla salute provocati dalle grandi città. Gli spazi verdi dentro le città sono essenziali e sono capaci di ridurre la mortalità precoce e quella cardiovascolare, migliorare le funzioni cognitive, influire positivamente sulla gravidanza e la nascita e in definitiva rendere le città più attraenti e competitive (13,14).

Barcellona in Spagna ha dimostrato che l’aumento degli spazi verdi in città ha prevenuto 100 morti premature all’anno (15), ha ridotto del 20% le malattie mentali (16) e ha migliorato alcune funzioni cognitive dei bambini (17). D’altra parte Chen et al hanno rilevato che coloro che vivono in prossimità di zone di traffico intenso hanno maggior rischio di sviluppare demenza (18), ma anche altre patologie mentali (19).

Alla luce di queste ed altre evidenze, alcuni di noi (oltre a colui che scrive, i Proff./Dott. Dario Manfellotto, Piermannuccio Mannucci, Marco Trabucchi, Anna Maria Parravicini, Walter Bergamaschi, Mario Carletti, Vicenzo Valentini, Marino Bonaiuto e, per l’Istituto Superiore di Sanità, Roberta Pacifici, Emanuela Testai, Umberto Agrini, Simona Gaudi, Anna Mirella Taranto) nel 2021 hanno affiancato l’Associazione Assoverde e Confagricoltura per realizzare all’interno delle città più congestionate i Parchi della Salute (Libro Bianco del Verde, Focus 2022) (20).

I Parchi della Salute

Definizione di Parco

Parco è un ampio territorio che per speciali caratteri naturalistici viene tutelato per legge dalle azioni dell’uomo che possono alterarne i caratteri, viene piantumato con alberi ornamentali (e dotati di tronchi capaci di trattenere CO2), con vaste zone a prato o giardino, ornato con vasche, gazebo per eventi (musica, spettacoli), oltre che con aree adibite a svago e passeggio, giochi per bambini, ecc. Questi sono i cosiddetti “luoghi” necessari ad offrire rapporti sociali così difficili nelle moderne città, e indispensabili per ridurre la solitudine e la depressione degli anziani. Il Professor Francesco Antonini, padre della moderna geriatria italiana, usava dire che la civiltà di una comunità si misura dai “luoghi” che sa offrire ai suoi anziani. Ma anche “luoghi” per i bambini e per stimolare tutti al movimento fisico non agonistico, come i gruppi di cammino, specie se collegati a momenti culturali, a insegnamenti di botanica, a scuole all’aperto, a ginnastica e Thai-chi, ecc. (“muovere i muscoli e la mente”). Altrettanto importante è però la capacità del parco cittadino di mitigare gli effetti nocivi che l’inquinamento dell’aria esercita sugli esseri umani e sugli animali (11-14).

Il Parco può essere pubblico o privato. Varia nella composizione a seconda del luogo in cui è realizzato (Nord o Sud, zone ventose, umide o secche, ecc.). La scelta delle piante è determinante ai fini dell’utilità e della manutenzione dei parchi. Un parco deve essere progettato a seconda della comunità cui è destinato, a seconda della città in cui viene realizzato, delle sue caratteristiche climatiche, dell’inquinamento dell’aria e del suolo che vuole contrastare. Il Professor Francesco Ferrini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze (articolo inedito, 20 marzo 2024) ha osservato che il contrasto alle polveri sottili e ultrasottili delle foglie degli alberi varia in rapporto alla superficie, alla forma ed alla specie della pianta.

Anche l’umidità del suolo deve essere attentamente valutata e garantita, e la  biodiversità è indispensabile premessa perché venga assicurata la vita degli esseri viventi, persone, piante, animali selvatici e domestici.

Articolazione del Progetto

Il Progetto I Parchi della Salute è stato organizzato in due momenti tra loro integrati: il Tavolo Tecnico per la Salute e il Tavolo Tecnico per il Parco. Nel primo partecipano innanzi tutto i biologi e medici (geriatri, pediatri, pneumologi, psichiatri, veterinari) per dimostrare quanto questi spazi incidano favorevolmente sulla salute delle persone, soprattutto le più fragili come bambini e anziani.

Nel secondo esperti e operatori del verde descrivono requisiti e caratteristiche della flora. Agronomi, vivaisti, urbanisti, paesaggisti che, anche alla luce delle esperienze disponibili, cercano di attualizzare una tale iniziativa, trasformando ad esempio aree dismesse in spazi di aggregazione immersi nella natura.

Questi Tavoli Tecnici hanno anche l’ambizione di offrire Linee Guida agli amministratori e decisori politici per realizzare Parchi atti ad ospitare il verde più adatto alla zona e con contenuti oneri di manutenzione, ma anche graditi alla popolazione della zona e da questa rispettati e tutelati come patrimonio comune.

Ovviamente non possono mancare le voci di giornalisti ed esperti della comunicazione indipendenti, in grado di veicolare queste idee al grande pubblico perché possa far sentire la sua voce anche in contrasto con interessi consolidati. Né devono mancare i grandi momenti di confronto scientifico e politico come quello che ci ospita in questo importante Congresso internazionale.

Finalità del Progetto

L’obiettivo principale del nostro lavoro è stato quello di adoperarci perché nelle nostre città si diffondano i Parchi della Salute, ossia aree sufficientemente ampie e opportunamente progettate, arredate, manutenute e vigilate, per divenire luoghi che contribuiscono a contrastare l’inquinamento atmosferico ed offrire più salute psicofisica a coloro che li frequentano. Tali parchi non sono facili da realizzare per la pubblica amministrazione, ma sono possibili, come dimostrato da diversi esempi in Italia e all’estero.

Siamo consapevoli che essi sono un costo per l’amministrazione e che il loro grande ritorno in termini di salute pubblica non è immediato, come tutti i provvedimenti di promozione e mantenimento della salute. Essi inoltre contrastano interessi di gruppi privati (ad esempio i costruttori) che non accettano facilmente di sottrarre suolo pubblico ai loro progetti edificatori. Precisiamo subito che realizzare un parco cittadino significa usare suolo pubblico per il verde, non attrezzare a verde facciate o tetti di edifici o piccoli angoli di suolo, anche se queste iniziative sono lodevoli. Molti credono che la città del futuro sia caratterizzata da spettacolari grattacieli; noi crediamo che il grattacielo sia la negazione dei buoni rapporti sociali e del contrasto alla solitudine e alla sedentarietà, che costituiscono due fra i peggiori nemici della salute psicofisica dell’uomo d’oggi. Ben vengano quindi questi nuovi orientamenti, ma non pensiamo che essi possano sostituire il parco in città, facilmente raggiungibile e accessibile a tutti.

Vediamo da vicino l’aspetto medico di questi parchi. Per i bambini, si tratta di giocare con altri bambini in aree dove l’aria è più pulita e non c’è il rischio di essere investiti da auto o altri mezzi di locomozione. Per gli anziani, si tratta di luoghi dove trovare qualcuno con cui intrattenersi e passeggiare, contrastando la sedentarietà e la depressione che più rattristano i loro giorni. Per tutti un luogo dove fare attività fisica senza timore di cattivi incontri, respirando aria meno inquinata dai gas di scarico delle auto in un contesto piacevole e prossimo, raggiungibile a piedi, con benefici per il fisico e per lo spirito. I parchi sono anche luoghi più freschi d’estate e rifugio dalle ondate di calore.

Ogni amministratore pubblico darà ai suoi parchi all’interno della città le caratteristiche più confacenti ai bisogni dei suoi abitanti e curerà anche che alcune attività ludiche non confliggano con altre: ad esempio un percorso per biciclette e monopattini non dovrebbe coesistere con spazi pedonali, specie se frequentati da anziani e bambini. Sarà anche cura delle amministrazioni assicurare che anziani mamme e bambini possano soggiornare in luoghi puliti e ben frequentati, lontano da individui che tengono comportamenti irrispettosi delle regole della civile convivenza, urtando la sensibilità di coloro che pure hanno diritto di trovare nel parco un luogo bello, accogliente e sicuro ove soggiornare piacevolmente.

Tra i comportamenti irrispettosi includiamo il fumo di tabacco e la dispersione di mozziconi nell’ambiente. In Italia, dopo il calo del numero di fumatori seguito all’emanazione della legge 16/1/2003 n. 3 art. 51 “Tutela della salute dei non fumatori”, purtroppo si è ripreso a fumare e oggi tra le persone di età superiore a 14 anni una su quattro fuma e spesso getta a terra i mozziconi. Si generano pertanto ogni giorno oltre 100 milioni di mozziconi che, dispersi nell’ambiente, finiscono nelle falde acquifere ove rilasciano sostanze tossiche e talora cancerogene originate dalla combustione del tabacco, nonchè microfibrille di plastica che vengono ingerite dai pesci perché scambiate per plancton, entrando così nella catena alimentare. Critica per ogni parco è la manutenzione per conservarlo bello, illuminato, pulito, sicuro e in buone condizioni così che esso possa offrire salute all’ambiente, alle persone e agli animali.

Il Progetto “I Parchi della Salute” mira a definire tutto questo nel dettaglio, così da individuare tutti i passaggi tecnici necessari per la realizzazione e conservazione del parco in città; una sorta di Linee Guida per le amministrazioni comunali che vogliano impegnarsi in questa importante realizzazione e per tutti i cittadini che speriamo di raggiungere con una convincente e chiara comunicazione, anche con l’aiuto di esperti italiani e stranieri. Le prime Linee Guida (Criteri per la Certificazione) sono state prodotte nel 2023 e sono già disponibili (Allegato).

Speriamo che questa iniziativa trovi il favore di tanti Italiani che già nel 2005, con il sostegno della legge 16/1/2003 n. 3 art. 51 “Tutela della salute dei non fumatori”, hanno dimostrato di distinguere le campagne promosse per il bene di tutti rispetto a quelle tese a favorire interessi di pochi.

E’ in particolare ai Sindaci delle grandi città che Bloomberg Philantrophies ha rivolto un appello fin dal 2019 perché essi diano particolare attenzione alla salute e al benessere dei loro concittadini. Anche in Italia non tutte le Amministrazioni cittadine sembrano aver compreso appieno il valore salvavita del verde nelle città e le ripetute procedure di infrazione comminate all’Italia dalla Commissione UE e dalla Corte di Giustizia europea ne sono una prova. L’Unione Europea prima e la Corte di Giustizia europea poi, infatti, hanno richiamato e condannato l’Italia per aver violato la Direttiva Europea 2008/50/CZ sulla qualità dell’aria per il NO2 (anno 2017) e per le polveri sottili PM 10 e PM 2,5 (anno 2020). Infatti il nostro Paese ha superato “in modo sistematico e continuativo” i vigenti limiti in diverse città italiane quali Roma, Milano, Torino e più in generale la pianura padana, con grave danno alla salute della popolazione che oggi si accinge ad intraprendere un’azione collettiva contro lo Stato Italiano (21,22).

Creare parchi cittadini è meritorio, ma altrettanto importante è che il verde esistente venga ben manutenuto, le potature degli alberi eseguite a regola d’arte, la piantumazione effettuata con alberi idonei all’ambiente in cui dovranno vivere, l’abbattimento di alberi sani evitato, ecc. Soprattutto, come scrive Ferrini e molti altri, che si ponga fine all’invadenza del cemento e al consumo di suolo (23,24).

Molti Italiani, e noi tra questi, sollecitano lo Stato in tutte le sue articolazioni ad adottare adeguati provvedimenti strutturali ben pianificati sul breve e medio termine così da porre fine a queste gravi e croniche inadempienze che tanto nuocciono sia alla salute dei nostri concittadini, sia all’immagine dell’Italia in Europa. 


· *Particulate diameter micrometer 2.5 or less

Riferimenti bibliografici

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                https://lnkd.in/dMNWY57d, 2024.

 Allegato. G. Biolzi per Kepos, Assoverde e Confagricoltura. Parchi della Salute.

                   Criteri per la certificazione, 2023, in pubblicazione.

    

Milano, 19 aprile 2024

 

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