La pseudo democrazia italiana

Molte persone voteranno probabilmente per Berlusconi solo per la speranza di pagare meno tasse. Voteranno malgrado la poca convinzione, nella sola logica di ridurre il danno. Ma è giusto che un popolo sia ridotto a queste determinazioni? Dove è finita la sovranità del popolo che in una vera democrazia dovrebbe scegliere nei diversi schieramenti persone capaci e oneste?
Oggi dobbiamo votare persone che sono scelte non dall’elettore ma dal leader di partito, e che spesso non appartengono alle schiere dei capaci e degli onesti.
Il Movimento Italia Equa e Solidale ritiene che la prossima riforma elettorale debba dar voce agli elettori attraverso almeno due strumenti.

  1. In ogni collegio elettorale ogni partito o schieramento proponga uno o più candidati dopo aver dato ampio spazio al curriculum vitae di ognuno di essi. Al fondo della scheda elettorale l’elettore deve poter scrivere che nessuno dei candidati proposti ottiene il suo voto. In tal caso il collegio elettorale non esprimerà alcun nome e il seggio relativo andrà deserto. Questo sistema non può che stimolare i partiti a elencare candidati eccellenti, così da attirare il consenso degli elettori e forse può porre un rimedio all’astensione cui molti cittadini ricorrono per manifestare il loro dissenso, ma che purtroppo non esita in alcuna sostanziale modifica del comportamento dei partiti. Ne sono prova le recenti elezioni amministrative in Sicilia, ove malgrado il 52% si sia astenuto dal voto, è stato costituito un governo regionale di minoranza incurante del sentimento popolare.
  2. E’ necessario che il voto uscito dai referendum popolari non venga vanificato dalle successive leggi emanate dal Parlamento. Se il popolo ritiene che il finanziamento pubblico dei partiti vada abolito, non si può decidere in Parlamento che esso perduri battezzandolo con altro nome. Ciò significa prendersi gioco del popolo e delle sua volontà.

Su questi due punti cercheremo di costruire una proposta ben strutturata e di proporla all’opinione pubblica e al futuro governo. E’ tempo che la pseudo democrazia italiana si trasformi in una vera democrazia.

Girolamo Sirchia

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