1. Cambiare il sistema politico attuale che ha generato politici di professione i quali nel tempo hanno creato una grande quantità di “poltrone” ove collocarsi per tutta la vita indipendentemente dalle loro conoscenze e capacità, godendo di privilegi iniqui (compresa la disponibilità di uno scandaloso finanziamento pubblico ai partiti) e attuando senza vergogna anche pratiche immorali e illegali.
2. Ridurre l’oppressione, i costi e il patrimonio (mobiliare e immobiliare) dell’apparato statale (20 regioni, 108 province, più di 8000 comuni dotati di apparati politici e amministrativi, agenzie, autority ecc.) che oggi non solo consuma ingenti risorse, ma impone regole e balzelli che vessano il cittadino e l’impresa privata. Crediamo che la pubblica amministrazione debba snellirsi e rispondere del proprio operato ai cittadini e alla Corte dei conti.
3. Utilizzare gli ingenti risparmi ottenuti per abbattere le tasse ai cittadini e alle imprese (riduzione dell’IVA, dell’IMU, della Tarsu, ecc.) rendendo la vita più serena e aumentando i consumi ed il benessere così da poter davvero uscire dalla crisi.
4. Potenziare l’impresa privata con agevolazioni fiscali, abbattimento dei vincoli burocratici, mettendo a disposizione gli immobili inutilizzati dello Stato. Il rilancio dell’impresa consentirà di generare nuovi posti di lavoro e di offrire un futuro ai giovani.
5. Investire nella scuola e nell’Università misurando i risultati, proporzionandovi i finanziamenti, valorizzando il personale docente più meritevole attraverso il miglioramento del suo status sociale, dell’autorevolezza e della sua retribuzione. Le strutture e l’organizzazione vanno svecchiate e liberate dalla infausta influenza della politica, delle ideologie e delle lobby.
6. Investire nella ricerca e nell’innovazione, nonché nei meccanismi atti a sfruttarle al meglio.
7. Migliorare la sanità liberandola dal giogo della politica regionale che oggi la governa e la snatura, offrendo ai cittadini servizi moderni e di migliore qualità, uniformi su tutto il territorio nazionale. Bisogna offrire migliore accesso ai servizi territoriali (medico generalista) che vogliamo disegnati sui bisogni dei cittadini. Bisogna realizzare un servizio socio-sanitario premuroso ed efficiente per i malati anziani e cronici. Infine è necessario motivare il personale che oggi è profondamente depresso e sfiduciato premiando i meriti umani e professionali con progressioni di carriera e adeguate retribuzioni.
8. Creare un sistema di sostegno e reinserimento per coloro che hanno perso il lavoro, che sia rispettoso per il lavoratore e più conveniente per la società, sul modello in uso in altri Paesi europei.
9. Potenziare l’agricoltura e l’artigianato che sono valori storici della società italiana e che, accanto alla nostra ricchezza artistica, culturale e paesaggistica, non teme alcuna concorrenza e nessuno può sottrarci. La penetrazione dei nostri prodotti sui mercati esteri dovrà migliorare responsabilizzando maggiormente l’Istituto per il Commercio Estero (ICE) e le stesse ambasciate italiane.
10. Investire sull’ambiente e controllarlo perché cessino lo scempio che vediamo da tempo, i disastri ambientali, la pessima immagine che diamo del nostro Paese.
11. Potenziare la giustizia, velocizzarla e renderla più equa per assicurare il rispetto dei diritti del cittadino, delle imprese, e degli stessi magistrati. Ciò potrebbe anche contribuire ad attirare investitori in Italia.
12. Ripensare l’organizzazione delle forze dell’ordine e delle forze armate per motivare il personale e dare maggior sicurezza ai cittadini che oggi non si sentono sufficientemente tutelati.
13. Mettere a disposizione delle donne che lavorano un sostegno adeguato per consentire loro di conciliare lavoro e famiglia, la cura dei figli e dei familiari anziani, sul modello di quanto avviene in altri Paesi europei.