Molti Italiani si stanno rendendo conto che la crisi economica e morale dell’Italia persiste, e cominciano a temere seriamente che la qualità della nostra vita si ridurrà presto in misura significativa.
Molte nostre imprese hanno chiuso, altre delocalizzano, il lavoro scarseggia, i soldi non circolano, i consumi sono in calo. E’ arrivata la paura del domani e con essa le cosiddette “passioni tristi” di Spinoza: sfiducia, pessimismo, apatia. Il Governo Monti non è in grado di porre in essere riforme che garantiscano l’equità prima che le soluzioni economico-finanziarie: a fronte di chi soffre c’è una Casta che continua impassibile a sciupare denaro e che sta manovrando per continuare a farlo anche dopo il 2013, proprio nascondendosi dietro il “tecnico” Monti che per gli Italiani sembra più credibile dei politici professionisti, anche se non sta operando bene. All’ombra del “tecnico” continueranno le ben note porcherie della nostra politica, capaci di assicurare alla Casta la vita privilegiata di cui ha sempre goduto. Che fare ora? Alcuni decidono di non votare e ritirarsi in uno splendido isolamento: meglio non interessarsi alla vita pubblica e curare i propri interessi e la propria vita privata. Altri decidono di attivarsi per porre rimedio ad una situazione grave oggi, ma ancora più pericolosa per il futuro nostro e dei nostri figli. Questi che vogliono agire rischiano però un grave errore: se cercano di votare o di stringere alleanze con i movimenti e i partiti esistenti onde partecipare alle prossime sfide elettorali, saranno inesorabilmente intrappolati nelle spire della vecchia politica, dei suoi compromessi e dei suoi tatticismi, incuranti del bene comune, per essere alla fine usati e gettati.
Io credo che dobbiamo invece avere la forza di guardare lontano e di attendere per riuscire a liberarci di questa genia di politici furbi e abili che della politica hanno fatto non un servizio alla comunità, ma una professione remunerativa per sé e per i propri amici. Non sono le elezioni di aprile il nostro traguardo; queste elezioni non cambieranno nulla e la crisi del Paese continuerà e andrà fino al compimento del suo percorso naturale, cioè verso un finale di povertà nazionale e conseguente indignazione popolare che finalmente spazzerà via tutta e per sempre questa generazione di approfittatori. Noi dobbiamo prepararci per questo appuntamento che forse non è così lontano come molti pensano. Dobbiamo costruire una classe dirigente nuova, consapevole, competente e onesta che sia pronta a guidare il Paese e a determinare una rinascita morale e finanziaria, tracciando anche nuove regole, per evitare che in futuro i disastrosi accadimenti che ci stanno travolgendo abbiano a ripetersi. Per questo ci rivolgiamo agli Italiani che sanno lavorare per invitarli a collaborare per preparare il futuro senza farsi coinvolgere negli iniqui maneggi della Casta e senza abbandonarsi alle “passioni tristi”.
Vi chiederemmo in definitiva se
Vi invitiamo ad andare oltre la visione parziale e ristretta della scadenza elettorale, a guardare oltre l’interesse di parte che necessariamente esiste nella competizione per il voto, a vedere l’Italia oltre il 2013. Organizziamoci in gruppi di lavoro, distinti per capacità, competenze e professionalità, per scrivere delle proposte che vorremo tramutare in leggi dello Stato, per migliorare davvero e una volta per tutte il nostro Paese, a partire e a prescindere dalle politiche del 2013.
Vi chiediamo in definitiva:
- Se condividete questa linea o avete altre proposte
- Se volete mettere le vostre competenze a disposizione di gruppi di lavoro per redigere articolati di legge che aiutino la rinascita del Paese
Per il tempo breve ognuno voterà, o non voterà, come meglio crede.
Milano, 13 novembre 2012