Il responso che è uscito ieri dalle urne è, a parer mio, molto chiaro: gli Italiani hanno gridato basta alla politica dei privilegi, delle iniquità, degli affarismi e della corruzione. Basta alle vecchie facce che come faine si muovono sulla scena della politica attuale. Basta ad un sistema politico costruito in modo da rendere inamovibile chi ha ghermito il potere e lo ha blindato in modo che nessun altro possa entrare a sostituirlo. Infatti, dei poco più di 47 milioni di votanti, il 25% si è astenuto, il 25% ha votato per Grillo e la sua sacrosanta protesta urlante in piazza ed una percentuale imprecisata ha votato per la riduzione del danno, ovvero per Berlusconi, nella speranza di far cessare l’aggressione mortale delle tasse che ci toglie la tranquillità. Se in fondo alla scheda elettorale ci fosse stata la possibilità di esprimere il rifiuto verso i politici che si candidavano, tutti questi Italiani insieme si sarebbero qualificati come il maggior partito politico. Tutto ciò invece non viene considerato dai nostri politici, che già stanno studiando come accordarsi perchè tutto resti immutato. Così come hanno fatto con le elezioni regionali in Sicilia, dove il Governo regionale è stato imposto dai vari partiti, malgrado ben il 52% degli elettori si sia astenuto ed una rilevante quota di cittadini abbia espresso il voto per Grillo ossia per un movimento di protesta contro la politica vigente. Se la maggioranza degli Italiani non ci vuole non importa; andiamo avanti con il vecchio sistema come se nulla fosse cambiato; nessuno riuscirà a cancellarci, perchè la nostra Costituzione e tutte le norme che abbiamo costruito nel tempo ci danno l’impunità e l’inamovibilità.
Ecco quindi perchè dobbiamo cambiare innanzi tutto la legge elettorale: bisogna che esista la possibilità per l’elettore di manifestare il suo rifiuto per i partiti, le coalizioni e le persone che si candidano e questo rifiuto deve impedire che tutto resti come prima: se il popolo vuole il cambiamento, deve poterlo avere. Però non basta cambiare la legge elettorale e gli uomini: bisogna cambiare il sistema politico. Deve scomparire la figura del politico di mestiere, cioè di colui che trae sostentamento unicamente dalla politica e che in politica resta per decenni. Dopo due mandati politici (o nomine politiche in enti di vario genere) inderogabilmente deve essere vietato a chicchessia di continuare a ricoprire incarichi pubblici. Inoltre i politici non devono sedere negli Esecutivi (ad eccezione del Primo Ministro, dei Presidenti di Giunta Regionale e Provinciale e dei Sindaci) che devono essere composti da tecnici e non da politici senza competenze specifiche. Infine, tutti coloro che operano per la collettività e ne usano le risorse, devono rispondere del loro operato ed essere premiati o penalizzati in conseguenza dei risultati che hanno conseguito. L’attuale sistema politico e l’attuale legge elettorale, che continuano ad impedire all’Italia di diventare una vera democrazia, listini bloccati, i deputati nominati dal boss e non eletti, i tatticismi con le quote proporzionali aggiustate ad hoc che convivono con il sistema maggioritario, tutto questo non è degno di un Paese libero, equo e moderno. Tutto questo deve sparire, lo vogliamo tutti o quasi e tutti comprendiamo che solo un sistema politico nuovo e onesto può permettere all’Italia di guarire i suoi mali, prima di tutto l’immensa spesa dello Stato e gli sprechi di denaro pubblico che servono ad alimentare la politica e a soddisfare la sua voracità, a far crescere le poltrone o a piazzare gli amici, le retribuzioni d’oro, le consulenze, gli affari sporchi, le Aziende pubbliche, le Agenzie, le Authority. Sono questi sprechi che sottraggono oggi ossigeno alla sanità, all’assistenza sociale, alla scuola, ma anche all’impresa privata che è l’unica capace di creare ricchezza, posti di lavoro e benessere per il popolo. L’attuale sistema politico italiano mi ricorda un tumore e, come questo, infatti, esso continua a crescere senza controllo, assorbendo tutte le energie dell’organismo fino a portarlo a morte.
Per questo rinnovo a tutti voi l’invito a continuare con entusiasmo il nostro lavoro. Dobbiamo redigere al più presto la nostra proposta politica, divulgandola, e soprattutto dobbiamo istituire le Sezioni territoriali di IES per coinvolgere sempre più persone di buona qualità ed esperienza nel nostro sforzo di cambiare l’Italia.
Molti cari saluti a tutti
Girolamo Sirchia
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Caro Girolamo, ho letto il tuo “Appello post elettorale” e potrei essere d’accordo in diverse parti della tua analisi.Lo sento anch’io la ribellione popolare che provoca questa casta che governa, cioe’ che NON governa . Unica affermazione che non accetto riguarda l’individuo Berlusconi. I suoi elettori lo hanno votato “per la riduzione del danno”??? !!!!!!!! Forse a distanza di anni la nostra etica e diventata totalmente divergente. Ogni volta che il sig. Berlusconi parla mi sento offesa nell’inteligenza e molto speso come donna.
Ti saluto con ommutata affettuosa cordialità
Paola
p.s.ancora ho rifiuto per le doppie, ma scrivo con piu coraggio da quando ho visto la scrittura quasi incompressibile dei giovani.