Quello che la medicina ci ha dimostrato circa la nocività del fumo per la salute e la vita è ultraconvincente. Bastano poche considerazioni.
1) Se confrontiamo la durata di vita di un gruppo di fumatori con un simile gruppo di non fumatori, questi vivono circa 10 anni più dei primi. il fumo di tabacco è la causa più importante di morte prematura, malattia e disabilità1
2) Il fumo è responsabile di ben 21 malattie, per cui la qualità di vita del fumatore è inferiore a quella dei non fumatori2.
3) Anche se non tutti i fumatori ammalano di cancro, quasi tutti i tumori polmonari si trovano nei fumatori.
4) La dipendenza da tabacco è una condizione cronica recidivante e va trattata di conseguenza3,4.
5) In Italia la percentuale di fumatori di età superiore a 14 anni è diminuita a seguito della legge 16/1/2003 n. 3 art. 51 “Tutela della salute dei non fumatori”, ma è ritornata sopra il 25% nel 2021 (Istituto Superiore di Sanità).
6) La mortalità prevenibile da consumo di tabacco si aggira in Italia su 80.000 soggetti l’anno e la patologia cronica indotta (con perdita di produttività e relativi costi) è circa 30 volte tanto, a causa principalmente di tumori polmonari, ischemia cardiaca e cerebrale, COPD5,6. Il fumo in gravidanza è inoltre causa di danni e morte per il prodotto del concepimento. Questi ingenti danni derivano non solo dal fumo attivo, ma in parte minore anche da quello passivo5.
7) La lotta al fumo, se intensa, costerebbe 325 volte meno dei costi sanitari e sociali (lavorativi) supportati ogni anno dalla società5. Infatti il costo economico per fumatore è calcolabile in US$ 3,391/fumatore per anno7.
8) Anche l’uso della sigaretta elettronica e del tabacco riscaldato (IQOS), su cui stanno investendo alcuni produttori, non è esente da rischi, che, anzi, per alcune fasce di utenti (come i ragazzi) sono elevati perché, presentandosi questi device come meno dannosi delle sigarette tradizionali, li inducono ad usarli. Ciò provoca assuefazione e facile transizione anche all’uso della sigaretta tradizionale e di sostanze. Anche la vantata utilità dei device suddetti per cessare il fumo di tabacco è stata smentita8 o è molto dubbia.
9) Oltre che agli esseri umani, l’uso del tabacco nuoce anche agli animali o all’ambiente9, giacchè il fumo è un inquinante ambientale e altrettanto può dirsi dei mozziconi gettati a terra.
Alla luce di queste e altre evidenze medico-scientifiche ed economiche non si può che restare meravigliati e chiedersi come mai il fumo di tabacco o i suoi succedanei non vengano estirpati dalla società. Sinteticamente credo che le principali ragioni del persistente (e crescente) uso di tabacco e dei suoi succedanei siano da ricercare nei seguenti argomenti:
a) tutti sanno che il tabacco crea una dipendenza da sostanze tossiche, che inducono il cancro e patologia vascolare e respiratoria, ma nei fumatori prevale l’illusione che il fumo abbia effetti benefici sull’ansia, sulla tensione. Che dia benessere! Che faccia dimagrire, ecc. (illusione collettiva);
b) la politica sa che il fumo danneggia la salute pubblica, ma non prende provvedimenti per non danneggiare interessi organizzati e la filiera produttiva e distributiva;
c) la corruzione è diffusa e tocca politica, Istituzioni, scienza, cultura, Associazioni;
d) la filiera del tabacco è costituita da oltre 200.000 persone e altrettanti posti di lavoro e viene difesa in modo intelligente con mezzi finanziari molto consistenti;
e) i produttori usano mezzi di promozione e penetrazione molto abili e disinvolti;
f) la diversificazione del prodotto (e-cig o sigarette elettroniche e IQOS, acronimo di I Quit Ordinary Smoking, costituite da sigarette di tabacco riscaldato, ma non bruciato) si è rafforzata negli anni più recenti.
In sintesi si è creata un’alleanza maligna, che è cresciuta nel tempo grazie agli enormi guadagni dei produttori (centinaia di miliardi di dollari), che hanno alimentato la corruzione, la pubblicità e la difesa legale del tabacco e comportano un rischio molto serio per chiunque ostacoli la loro azione. Oggi il denaro vale più della vita.
Il Global Tobacco Industry Interference Index 202110 mostra che l’Italia è tra i Paesi in cui le politiche relative al tabacco sono più esposte all’interferenza dell’industria. In questa biasimevole classifica, l’Italia con 79 punti su 100 è preceduta solo dalla Repubblica Dominicana (96/100), dalla Svizzera (92), dal Giappone (88). Questa classifica è ottenuta prendendo in considerazione 7 dimensioni delle interferenze e cioè:
- partecipazione dell’industria allo sviluppo delle politiche
- attività di cosiddetta responsabilità sociale dell’industria
- favoritismi all’industria del tabacco
- scarsa trasparenza dei rapporti tra settori del Governo e industria del tabacco
- interazioni inappropriate
- conflitti d‘interesse
- scarsa prevenzione dell’interferenza nelle decisioni politiche e nei processi legislativi.
Il Rapporto si dilunga nell’illustrare ognuno dei suddetti punti e non è certo sfuggito ad alcuno di noi quanto e chi ha facilitato in Italia le Multinazionali del tabacco, dalle ingiustificate facilitazioni fiscali fino alle ripetute visite di uomini politici influenti ai nuovi insediamenti produttori di alcune Aziende nel nostro Paese. Non vogliamo però entrare in questo dettaglio perché crediamo che la maggior parte degli Italiani sia contraria a questi comportamenti e, come noi, creda che vi è margine per far rinascere l’Italia e cancellare il ricordo dei tempi bui e delle iniziative sconvenienti di alcuna politica. Ci appelliamo quindi alla popolazione prima che alle sue Istituzioni, chiedendo una mobilitazione o almeno una voce ferma in favore della salute pubblica, una difesa dei nostri giovani e una condanna degli interessi particolari e delle loro manovre oscure a danno della salute pubblica.
Riferimenti bibliografici
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Convegno Confagricoltura e Assoverde, Roma, ottobre 2021. - Mary Assunta. Global Tobacco Industry Interference Index.2021.
Global Center for Good Governance in Tobacco Control (GGTC). Bangkok, Thailand, November 2021.
Assoverde. Focus 2022