Il nostro Servizio Sanitario Nazionale non è ancora in grado di trattare adeguatamente l’anziano fragile (cioè quello che non riesce a resistere ad insulti dell’ambiente che altri sopportano senza danni): manca infatti nel territorio un sistema di presa in carico socio-sanitario con un case manager (cioè una funzionante Casa della Salute) e nell’Ospedale una persona con visione olistica capace di curare un paziente pluripatologico, spesso fragile e con disturbi cognitivi. Questi pazienti inoltre hanno patologie con sintomi sfumati, poco noti allo specialista ospedaliero. Del tutto insufficiente infine il collegamento Ospedale-territorio alla continuità di cura e assistenza. Molti anziani fragili vivono soli; per questo abbiamo dimostrato in passato che un Custode Socio-sanitario che visiti giornalmente queste persone al loro domicilio per verificarne le condizioni di vita è una formula che funziona. Il Custode è una persona che, dopo un breve corso di preparazione, può assistere tutti gli anziani soli che vivono in un quartiere. Egli riferirà al medico curante e/o all’assistente sociale a seconda delle necessità. Un caso particolare è quello dell’urgenza medica per l’anziano. È necessario che il Pronto Soccorso rediga un piano di accoglienza, trattamento, assistenza e risultato per l’anziano, dotandosi anche di un geriatra e di personale esperto, proprio perché l’anziano, come il bambino, necessita nel Pronto Soccorso di un percorso diverso dal resto della popolazione. Più in generale, nel Servizio Sanitario Nazionale il problema del Pronto Soccorso deve essere affrontato e migliorato: bisogna innanzi tutto che sul territorio urbano si attivi un Walk-in Centre che assorba la casistica urgente o meno urgente, lasciando al Pronto Soccorso solo l’emergenza. Se tutte le carenze del sistema continuano a scaricarsi sui Pronto Soccorso e questi risultano costantemente sovraffollati, nessun progresso può essere impostato e realizzato. Tra questi progressi, il piano di assistenza e il percorso per gli anziani fragili (circa ¼ delle persone che affluiscono ai Pronto Soccorso) è un ambito che più richiede ripensamento e innovazione sia dentro che fuori dall’Ospedale.
1. Searle S, Rockwood K. What proportion of older adults in hospital are frail? Lancet 391, 1751-52, 2018.
2. Gilbert T et al. Development and validation of a Hospital Frailty Risk Score focusing on older people in acute case settings using electronic hospital records: an observational study. Lancet 391, 1775-82, 2018.
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