E’ necessario ripensare il sistema di educazione continua (aggiornamento ) del personale sanitario, ed il primo punto è quali esiti ci aspettiamo dall’ingente spesa che i contribuenti sostengono per questo aggiornamento.
Finora l’obiettivo era la produzione di medici competenti. Oggi si aggiungono altre esigenze, quali una forza lavoro che soddisfi i bisogni della società umana, la produzione di ricercatori capaci di far progredire la scienza medica e migliorare i servizi sanitari, la produzione di educatori clinici capaci di formare i giovani sanitari e renderli abili nella clinica. In secondo luogo abbiamo bisogno di strumenti per misurare l’aggiornamento effettuato; in particolare dobbiamo misurare la qualità delle cure prestate da ogni professionista e la qualità degli educatori e degli Enti preposti all’educazione continua. Tutti si rendono conto che senza dati attendibili non è possibile né valutare né potenziare il sistema di aggiornamento dei sanitari, né confrontare i vari sistemi di aggiornamento per scegliere il migliore. E’ quindi ora di considerare a fondo questo tema e i tempi sono propizi perché oltre alle passate esperienze abbiamo ora capito che alcuni strumenti relativamente nuovi (come l’ordinata raccolta e analisi dei dati) e alcuni end-point clinici, come i patient-reported outcomes measure, ci possono grandemente aiutare. Chiedono maggiori garanzie al Servizio Sanitario i pazienti, le Istituzioni, i decisori politici; la parola d’ordine è oggi maggior efficienza, trasparenza e responsabilità. Il processo di revisione è cominciato e si invoca la partecipazione di tutte le forze professionali, politiche e sociali allo sforzo di raggiungere risultati soddisfacenti in tempi ragionevoli.
Weinstein DF. Optimizing GME (Graduate Medical Education) by measuring its outcomes.
New Engl J Med 377, 2007-2009, 2017.