Lettera agli Amici
Molti Italiani, insoddisfatti dell’attuale situazione politica, si interrogano su come migliorare le cose. Io penso che ognuno di noi debba reagire cominciando a stilare un elenco dei propri desiderata fondamentali e aggregare su quelle linee altre persone oppure confrontare i propri desiderata con i programmi di coloro che competeranno per le prossime elezioni politiche.
Vi comunico il mio pensiero. Politicamente io mi sento di far parte di una Destra moderata e moderna, ossia di quella gran parte di Italiani che credono nei seguenti punti:
- Vogliono uno Stato autorevole, giusto e operoso, che abbia il primario obiettivo di assicurare il benessere psico-fisico e sociale di tutti i cittadini. Se lo Stato non è credibile e onesto, la popolazione non può essere serena.
- Vogliono leggi semplici e chiare che siano imposte con il ragionamento e con la forza, imponendo sanzioni severe ai trasgressori. Tra le sanzioni più gravi, la carcerazione dopo giudizio definitivo deve prevedere che i reclusi lavorino in favore della collettività che hanno oltraggiato, senza compenso alcuno.
- Democrazia e libertà sono valori fondamentali della società, ma di esse esistono molteplici forme. Bisogna pertanto definirne attentamente e custodirne rigorosamente i confini sia a livello individuale che collettivo (come ad esempio il mercato, la finanza, l’impresa, l’informazione ma anche dell’Autorità e dello Stato) onde evitare che esse si corrompano e si trasformino in licenza e arbitrio, spesso accompagnati da lassismo e iniquità.
- La giustizia deve essere giusta ed efficiente, operata da magistrati giudicanti (unici ad avere la qualifica di magistrati) che devono essere valutati da un Consiglio Superiore dotato di poteri adeguati, il cui compito principale sia la difesa degli interessi della Nazione e della società tutta.
- I Sindacati e i diritti sindacali vanno meglio regolamentati. Deve essere aggiornato lo Statuto dei Lavoratori, nel quale devono essere bilanciati diritti e doveri, sia nel settore pubblico che nel privato. Il diritto di sciopero non deve riuscire dannoso agli interessi della Nazione, deve essere consentito nel settore privato, ma non nei servizi pubblici: la protesta è legittima, ma deve trovare forme diverse dalla interruzione della vita e del lavoro della collettività.
- Vogliono che siano ripensate e migliorate la scuola, l’Università, la sanità, l’assistenza sociale, la ricerca, la cultura e l’ambiente. Per quanto riguarda in particolare la scuola, che deve tornare ad essere uno dei pilastri della società, credono che la Scuola Primaria debba mirare principalmente alla formazione del buon cittadino (e quindi formato alla convivenza civile, al rispetto delle leggi, alla morale, alla salute, all’attività fisica, al rispetto dell’ambiente, etc.) più che all’acquisizione di nozioni. Circa la sanità, questa è divenuta terreno di tagli indiscriminati che coesistono con sprechi, inefficienze e diseguaglianze scandalosi. Basti considerare il funzionamento dei Pronto Soccorso, la medicina territoriale e l’assistenza ai pazienti cronici e anziani per rendersene conto. La centralità del malato viene declamata, ma non rispettata. Anche se la spesa pubblica per la sanità non correla necessariamente alla sua qualità, non vi è dubbio che una spesa pubblica insufficiente non è compatibile con una buona assistenza sanitaria.
- Vogliono che divenga prioritario lo sviluppo dell’impresa privata, in quanto unica che genera ricchezza nazionale e lavoro; va invece drasticamente ridotta e qualificata la spesa pubblica e in particolare quella legata all’apparato pubblico. Per i dipendenti pubblici disonestà e inefficienza vanno punite in modo particolarmente severo, in quanto costituiscono un delitto contro lo Stato e contro la società.
- Vogliono che sia garantito rigorosamente il rispetto della sicurezza personale e della proprietà privata, infliggendo pene severe a coloro che le ledano in qualsiasi modo.
- Pretendono che venga introdotto il reato di immigrazione clandestina e attuato un contrasto efficace a questo fenomeno con espulsione immediata di tutti coloro che vivono illegalmente in Italia.
- Vogliono che vengano potenziate e riqualificale le Forze di Polizia, che ne vengano ampliati i poteri di intervento e gli strumenti di prevenzione e di repressione, pur con precisi limiti e controlli superiori.
Confrontare i propri desiderata con il programma politico di un Partito o di una coalizione, tuttavia, non deve essere sufficiente ad orientare la nostra scelta: dobbiamo anche valutare la qualità delle persone che vengono candidate. Almeno per le posizioni di maggior peso e responsabilità e per gli Esecutivi (Ministri e altri ruoli determinanti) dobbiamo sapere chi sono i candidati per assicurarci che a tali posizioni accedano persone autorevoli, capaci e oneste, dotate di un curriculum vitae che ne dia prova. Non vogliamo politici di professione che non hanno esperienza di lavoro nella vita reale o persone scelte dal Partito per convenienza. Vogliamo pertanto che la scheda elettorale contempli la possibilità per l’elettore di ricusare tutti i candidati proposti dal Partito; se questo perde il voto sarà stimolato a scegliere candidati migliori. Se queste possibilità non ci vengono offerte preferiamo invalidare la scheda elettorale (anzichè votare il meno peggio) così da non legittimare con il nostro voto persone o sistemi politici inadeguati che proprio grazie a tale legittimazione continuano a detenere il potere.
In conclusione, lo Stato deve recuperare il suo ruolo di guida capace ed equa per assicurare a tutti gli Italiani un ambiente di vita sereno e confortevole, abbattendo il più possibile il differenziale sociale, l’ingiustizia, gli interessi particolari che danneggiano la collettività, gli abusi e i privilegi. In una parola per assicurare a tutti benessere, ordine e rispetto dei propri diritti naturali.