Il mal di schiena acuto è una malattia con una forte componente psichica: il paziente teme di rimanere invalido e di aggravarsi nel tempo, mentre in realtà la sintomatologia più spesso migliora entro 1 mese e solo in pochi casi diventa cronica e resistente al trattamento. Da notare, in particolare, che non esiste una buona correlazione tra l’intensità del dolore e la presenza e severità dei segni radiologici di degenerazione.
Tutto questo va spiegato bene al paziente, che deve essere rassicurato in particolare sul suo futuro e sulla evoluzione della malattia così da non auto-limitare la sua vita lavorativa e sociale e favorire con il pessimismo l’evoluzione del dolore verso la cronicità. Il medico deve incoraggiare il paziente a rimanere attivo e a praticare movimento fisico e a non abbandonarsi al catastrofismo o alla tentazione di continuare ad effettuare inutili e dannosi esami radiologici e di laboratorio.
(Chou R. Reassuring patients about low backpain. JAMA Intern Med 175, 743-44, 2015)