Il WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce come “insufficiente” l’attività fisica moderata di 150 minuti la settimana o meno per i soggetti adulti. E’ a queste persone che bisogna rivolgersi in particolare perché aumentino anche di poco la loro attività fisica, ricordando loro che il movimento promuove la salute fisica e mentale a tutte le età e previene malattie croniche e disabilità. Le persone totalmente inattive sono circa il 25% della popolazione e queste presentano i rischi maggiori in termini di mortalità globale, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di tumore. In un gruppo di 252.925 adulti statunitensi è stato osservato che un’attività fisica moderata anche modesta (1 ora la settimana o meno) riduce del 15% il rischio di mortalità da ogni causa, e valori analoghi si sono ottenuti anche per la mortalità da tumore o da incidenti cardiovascolari in altre popolazioni. E’ l’inattività totale quindi il vero rischio che dobbiamo fuggire e questo concetto va spiegato a tutti senza posa: non serve essere atleti, non tutti potremmo esserlo anche se lo volessimo. Ma ognuno di noi può prevenire gravi rischi se si impegna a capire e ad agire di conseguenza. Camminare velocemente e salire le scale a piedi sono cose che tutti possiamo impegnarci a fare con regolarità, cioè d’abitudine. Lasciamo la macchina, l’ascensore, l‘autobus appena possibile: basta questo a darci una vita più lunga in salute fisica e mentale. Le Istituzioni hanno il dovere di diffondere questa cultura e di prendere iniziative atte a facilitare l’attività fisica dei cittadini; soprattutto pensando a quelli del tutto inattivi che necessitano di programmi particolari, disegnati apposta per loro se non vogliamo che essi rifiutino in blocco tutti gli stimoli e i suggerimenti, ma anche per evitare che sforzi troppo intensi e non progressivi in soggetti non allenati provochino danni anziché vantaggi.
A questo proposito si sente anche la mancanza di informazioni accurate sull’incidenza di eventi avversi nei soggetti troppo attivi oltre che in quelli poco attivi che decidono di effettuare movimento fisico senza una opportuna guida.
L’ha ribloggato su Carlo Favaretti.