Il Trattato Transatlantico (USA-Unione Europea) sul commercio e gli investimenti è un grave pericolo per la salute pubblica. Il Trattato include anche la Sanità e prevede una competizione per tutti i servizi che rischia di travolgere i Servizi Sanitari nazionali, con perdita di almeno 1 milione di posti di lavoro in USA e Europa, seri rischi per la sicurezza alimentare e per l’uso di pesticidi (assai meno limitato in USA), meno riguardo alla già lacunosa tutela ambientale dell’industria, riduzione del principio di precauzione (che cerca di opporre la salute pubblica e l’integrità ambientale agli interessi dei gruppi organizzati). Anche il costo dei farmaci risulterà maggiore e verranno rinforzati i diritti proprietari dell’industria farmaceutica, specie quella americana che preme fortemente in tal senso sul Governo USA: ciò porterà ad una maggior spesa per i Servizi Sanitari nazionali e quindi a restrizioni in altri ambiti di prevenzione, cura e riabilitazione. La cosa più grave è che il Trattato consentirà alle Multinazionali di citare in giudizio presso Tribunali Sopranazionali gli Stati che emanano leggi che proteggono la salute pubblica, se dannose per gli interessi economici delle Multinazionali stesse (il primo esempio è quello della Philip Morris contro il Governo australiano), capovolgendo quella che oggi è la tendenza europea.
Se non vogliamo in definitiva che gli interessi economici delle società prevalgano sulla salute dei popoli dobbiamo bloccare questa “Transatlantic Trade and Investment Partnership” le cui trattative continuano in segreto e che dovrebbero concludersi entro il 2015.
(BMJ 2014;349:g6532)
L’ha ribloggato su Carlo Favaretti.
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