L’Italia continua a sottovalutare il merito nei rapporti di lavoro, sia pubblico sia privato, in controtendenza al mondo evoluto. Il dipendente che fa di più e meglio, che si comporta in modo onesto e coscienzioso deve avere di più, in termini di retribuzione e di sicurezza del posto di lavoro.
La cosa più semplice è di sostituire tutti gli attuali bizantinismi dei nostri rapporti di lavoro dipendente con una semplice regola: tutti i dipendenti sono assunti con contratto a tempo indeterminato, ma la flessibilità in uscita deve essere consentita senza inutili ostacoli, ossia con preavviso di 6 mesi e indennità di licenziamento.