Vi è evidenza che nella depressione resistente al trattamento si osserva spesso un aumento dei marcatori dell’infiammazione (Proteina C reattiva o PCR, interleukina 6 e Tumor Necrosis Factor) e la stessa cosa si nota in casi di autismo e schizofrenia.
Sembra che il tasso di PCR nel sangue possa predire quali pazienti affetti da depressione cronica grave siano suscettibili o resistenti al trattamento farmacologico con antidepressivi.
Nella schizofrenia si è notato che l’associazione di anti-infiammatori (celecoxib) alla terapia anti-psicotica ha un effetto positivo se iniziata precocemente.
Nell’autismo sembra che la provocazione della febbre abbia effetto positivo in quanto l’iperpressia provocherebbe il rilascio di segnali anti-infiammatori, tesi quindi a ridurre l’nfiammazione.
Ovviamente siamo solo all’inizio di un nuovo capitolo delle terapie delle malattie psichiche e le conclusioni non possono che dipendere da ulteriori e più approfondite ricerche.
(Friedrich MJ. Research for psychiatric disorders targets inflammation. BMJ 312, 474 – 76; 2014)