- L’assuefazione al fumo è una malattia cronica e come tale va trattata.
- Dopo i 35 anni l’assuefazione al fumo comporta una perdita di 3 mesi di vita ogni anno.
- La cessazione dal fumo comporta benefici sostanziali e rapidi: il rischio di morte da fumo comincia a diminuire subito e continua a calare per 10-15 anni.
- Per coloro che smettono prima dei 35 anni la sopravvivenza è analoga a quella dei non fumatori.
- Il consiglio del medico curante aumenta la percentuale di fumatori che smettono, ma senza altri aiuti molti di essi riprendono a fumare entro 1 anno.
- La gravità della assuefazione si può valutare (in base ad esempio al tempo che intercorre tra la fine di una camminata e l’accensione della sigaretta, al numero di sigarette fumate al dì, al tempo che intercorre tra risveglio e prima sigaretta).
- Per aiutare a smettere di fumare adottate alcune precauzioni, quali aumentare l’attività fisica, non bere alcolici, non frequentare fumatori, ma la cosa più importante è rivolgersi al Servizio per la Cessazione del Fumo. Oggi vi sono diverse terapie cognitive (terapie di gruppo) e farmacologiche, usate spesso in combinazione (sostituti della sigaretta che apportano nicotina, vareniclina, e altri). Non è ancora ben chiaro se la sigaretta elettronica sia utile a questo fine.
- Agopuntura e ipnosi non hanno dimostrato alcuna utilità per smettere di fumare.
- I sostituti della nicotina (inclusa sembra la sigaretta elettronica) pare siano abbastanza utili per prevenire le ricadute (ripresa del fumo), e possono essere utilizzati anche per molti mesi come strumento di riduzione del danno. Essi tuttavia non devono essere usati in gravidanza perché la nicotina è tossica per i polmoni ed il cervello del feto.
(Zwar AN et al. Supporting smoking cessation. BMJ 348, 29-33, 2014)
L’ha ribloggato su HPHItalia.
Thank you for thhis