Molti medici oggi non vestono più in modo classico: non portano il camice, non portano cravatta, hanno aspetto anonimo e trasandato (scruffy doctors). Molti pazienti non sembrano contenti di questo cambiamento: essi lamentano di non capire più chi è medico e chi non lo è, e ritengono che l’immagine del medico ed il suo ruolo ne soffrano molto. Né vi è ragione di ritenere che questo abbigliamento comporti meno rischi di trasmettere germi ai pazienti: non vi è alcuna prova in tal senso: ciò che serve a questo fine è lavare le mani e pulire bene gli ambienti. L’aspetto trasandato e informale richiama invariabilmente il concetto di poco pulito, e questo è davvero un pericolo per il paziente. Dobbiamo ritornare a potenziare le misure igieniche, quelle dell’igiene dell’era pre-antibiotica, perché essa è sempre attuale e fondamentale e i giovani medici in particolare devono tornare a conoscerla ed apprezzarla; l’igiene rinasce dalle sue ceneri come una fenice man mano che aumentano le resistenze agli antibiotici e sono troppo pochi i nuovi antibiotici allo studio.
(Dancier S. Put your ties back on. BMJ 2013;346:f3211)