Lo sdegno popolare nei confronti dei nostri politici cresce di giorno in giorno, ma ciò non induce alcuno di essi a cambiare comportamento. Nei giorni recenti abbiamo visto Berlusconi che minaccia di far cadere il Governo se non si farà per lui una deroga delle leggi vigenti in quanto egli è stato votato da 10 milioni di Italiani e ha diritto all’agibilità politica. Abbiamo visto Napolitano che nomina 4 senatori a vita di sinistra, così da aumentare la consistenza della sinistra in Senato. Abbiamo visto un Governo che abolisce l’IMU sulla prima casa nel 2013, ma annuncia una nuova tassa con un nome nuovo per il 2014, ciò che si chiama il gioco delle 3 carte o la presa per il naso del popolo sovrano. Siamo veramente vittime di una masnada di politici famelici e senza scrupoli, che opera spudoratamente per mantenere i propri privilegi a scapito della nazione, che non si preoccupa minimamente di risolvere i problemi gravi scaturiti dalla crisi, l’affanno delle imprese, la disoccupazione che ne deriva, l’incertezza del futuro soprattutto per i giovani. Lasciano l’Italia molti imprenditori e molti giovani, impoverendo il Paese delle sue risorse umane. Stanno morendo le piccole imprese artigiane e agricole, non vi è un serio pensiero sul turismo, sulla cultura e l’arte, sulla ricerca , sulla scuola e l’Università. Cosa succederà se continuerà l’immigrazione clandestina? Come faremo a difenderci dalla massa di delinquenti che operano nel Paese: perché non riorganizziamo e potenziamo le Forze dell’Ordine anziché tagliare ancora una volta le risorse a loro destinate? Perché non riformiamo la giustizia? In definitiva, che cosa fanno per il Paese questo Governo e questo Parlamento? Ma perché dobbiamo continuare a subire le loro inefficienze e le loro malefatte? Quando ridurremo una spesa pubblica che sta dissanguando l’Italia?
Io credo che la situazione sia prossima al punto di rottura. La storia insegna che quando la democrazia si ammala e si corrompe, il popolo “invoca il dittatore”, e ciò avviene quando vien meno il benessere, che in Italia è ancora diffuso. Se la povertà aumenterà, si creeranno le condizioni per un capovolgimento dello status quo. Quando accadrà? Difficile rispondere, ma io credo che stia per finire un lungo periodo di benessere e grosse nubi si affaccino all’orizzonte.