Il giudice Gladys Kessler del District of Columbia (USA) ha condannato i produttori di sigarette per:
1) aver prodotto sigarette che aumentano l’assuefazione
2) aver negato fraudolentemente i danni del fumo passivo
3) insistere nel far credere che esistano tipi di sigarette “leggere” e quindi meno dannose.
I produttori dovranno pubblicizzare a loro spese la smentita di questa ingannevole pubblicità.
(E. Davis. BMJ 2012;345:e8205)
L’ha ribloggato su HPHItalia.