Il fumo accorcia la vita

In una coorte di fumatori giapponesi nati tra il 1920 e il 1945, che avevano iniziato a fumare prima dei 20 anni e avevano continuato a fumare, la mortalità è risultata più che doppia rispetto a persone che non avevano mai fumato, e la loro aspettativa di vita risultava diminuita di circa 10 anni. Nei soggetti che avevano smesso di fumare prima dei 35 anni di età quasi tutti i rischi risultavano azzerati (cfr http://www.bm,j.com/research, 2012).
Un altro studio dimostra che il divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro ha comportato in USA (Olmsted County, MN) una diminuzione di circa 1/3 di infarti cardiaci, confermando in tal modo i dati rilevati in 15 altre città di 8 Paesi, inclusa l’Italia. E’ necessario insistere su questa linea vietando il fumo in altri luoghi, quali aree ospedaliere, scolastiche e sportive, parchi, automobili e altri spazi chiusi privati (BMJ 2012;345:e7287).
Dedichiamo il 31 maggio 2013 a tre grandi personaggi inglesi che hanno spiegato al mondo come l’uso del tabacco sia un pericolo mortale per gli uomini e come i progressi per liberare l’umanità dall’uso del tabacco siano lentissimi a causa dell’influenza maligna delle Multinazionali del tabacco e le azioni timide od ostative di burocrati e politici: il medico Richard Doll e gli epidemiologi Austin Bradford Hill e Richard Peto (BMJ 2012;345:e7311).

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