Un farmaco fino ad oggi usato per il trattamento delle forme cutanee refrattarie dei linfomi non-Hodgkin potrebbe essere efficace nel trattamento della malattia di Alzheimer, giacchè nel topo esso determina entro 3 giorni un dimezzamento delle placche di β-amiloide e un forte miglioramento dei deficit nervosi, cognitivi, sociali, olfattivi causati dalla malattia. Tali risultati devono però essere confermati nell’animale prima di sperimentare il farmaco nell’uomo.
(La Ferla F. Preclinical success against Alzheimer’s disease with an old drug. NEJM 367, 570-72 2012)