Nei Paesi evoluti, oggi, la tendenza è di proibire il fumo in tutti i luoghi pubblici, anche all’aperto (parchi, spiagge, bar, stadi, ecc.), in quanto si ritiene che fumare costituisca un comportamento che dà cattivo esempio e segno di scarsa consapevolezza e rispetto della società, che deve pagare i danni provocati dal fumo.
Questo concetto costituisce il tema principale del marketing sociale teso a prevenire l’iniziazione dei giovani al fumo e a contrastare la pubblicità occulta (pacchetti colorati, ben visibili, marchi diffusi in campi diversi, film, ecc.) che tende a far passare il fumo come un atto abituale della vita, un piacere, un rilassante e un mezzo per socializzare.
Anche il consistente aumento delle accise ha un forte effetto dissuasivo specie sui giovani. Oltre a ciò si tende a proibire il fumo non solo nei luoghi pubblici, ma anche nelle auto (rischi per la guida).
In Italia c’è ancora molto da fare: bisogna attuare campagne di comunicazione capaci di contrastare la pubblicità occulta del tabacco, aumentare consistentemente le accise su tutti i tabacchi, intensificare i controlli (oggi quasi del tutto assenti), aiutare maggiormente chi vuole smettere di fumare. In particolare per quanto riguarda le sigarette elettroniche, dobbiamo sapere di più circa l’efficacia e l’innocuità. Esse perciò non vanno né demonizzate né esaltate, come si sta facendo da parte di alcuni. Recentemente il problema dell’inquinamento riguardante i mozziconi dispersi nell’ambiente è stato sollevato lodevolmente dal Prof. Giacomo Mangiaracina, Presidente della Società Italiana di Tabaccologia.
Ma quello che manca è un piano organico ed efficace di contrasto al tabacco, attuato con progressione e previe campagne di informazione ed educazione della cittadinanza, comunicando con ampia risonanza e sistematicamente quanto la ricerca scientifica va scoprendo in tema di nocività del tabacco, che risulta sempre più marcata man mano che le conoscenze progrediscono. Infine non si può non notare che l’Italia è ancora un paese produttore di tabacco con interessi che contrastano con la limitazione del suo uso.
In conclusione l’Italia sembra abbastanza poco attiva sul fronte della lotta al tabacco e ciò dispiace essendo stata l’Italia un pioniere in questo campo.
Prof. Girolamo Sirchia
La legge e’ un suo merito assoluto!
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