Nel settore della sanità pubblica il termine “azienda” è improprio, perché è proprio dell’azienda il perseguimento degli utili. Per indicare la necessità di raggiungere il pareggio di bilancio è più consona la Fondazione (Marini G. e Castelli N. Le organizzazioni aperte in sanità. Il Sole/24 Ore, Milano, 2006).
Sottolineo tuttavia che la Fondazione può funzionare solo a 3 condizioni:
1. che non sia di diritto pubblico, ma privato (maggiore agilità di gestione);
2. che il Consiglio di Amministrazione sia costituito per il 75% da personale sanitario che vi lavora attraverso libere elezioni interne e per il resto da rappresentanti di varie Istituzioni e degli utenti (ridurre le invadenze della politica);
3. che venga ridotto l’asfissiante neo-centralismo regionale così da consentire alle Fondazioni Ospedaliere di competere con il privato ad armi pari.
Caro Professore, una piccola precisazione.
L’azienda è un’organizzazione economica finalizzata a raggiungere determinati obiettivi. L’impresa è un’azienda che tra i determinati obiettivi ha anche quello di produrre utili.
Le aziende sanitarie (usano risorse economiche, umane e mezzi strumentali) hanno l’obiettivo di assicurare i livelli essenziali d’assistenza e l’obbligo di equilibrio di bilancio, non della produzione di utili.
Cambiamo pure il nome! I problemi resteranno tali e quali.
La fondazione, comunque, è una buona idea da sperimentare! L’esperimento inglese ha avuto risultati disomogenei e non tutti positivi. Proviamo, “movimentiamo”, cerchiamo di uscire dalla palude!
Carlo Favaretti, Direttore generale, AOU Santa Maria della Misericordia, Udine.
Caro Professor Favaretti, grazie per la precisazione ma è indubbio che nell’accezione comune l’azienda sottende il significato di ente economico finalizzato a produrre utile. Pertanto resto convinto che in Italia l’aziendalizzazione degli ospedali e delle ASL non è stata una buona scelta.
Ne consegue che le finalità economiche vengono prima delle finalità mediche, cioè l’efficienza diventa la maggior preoccupazione anche a scapito dei medici e della loro missione. Cosa peraltro che comunemente rileviamo.
Condito con tutto questo la politica regionale è sempre più invadente e dispotica.
Grazie del contributo, ne parleremo ancora.
Cordialmente, Professor Girolamo Sirchia