L’assuefazione al tabacco è una affezione cronica recidivante; il trattamento è pertanto quello del chronic disease management, che si basa anche sul counselling telefonico ripetuto ad intervalli ravvicinati1,2.
Malgrado si conoscano da alcuni decenni i danni provocati dal tabacco, la percentuale di fumatori diminuisce molto lentamente. Stante l’elevato valore attribuito alla salute delle popolazioni occidentali, questo fenomeno stupisce non poco. Ancora di più stupiscono però le cause che lo determinano. Esse consistono principalmente nell’abilità dei produttori di sigarette di bloccare gran parte delle iniziative che possano ostacolare le vendite di tabacco sia per via normativa che in ambito legale (rivalse dei danneggiati dal fumo), ma anche di attuare abili strategie di marketing capaci di creare modelli sociali gioiosi per i giovani e di occultare gli effetti nocivi del fumo. Tra le varie azioni attuate dalle Aziende produttrici di sigarette, alcune sono elencate di seguito3:
- negare il potere del fumo di arrecare danni e assuefazione
- finanziare “ricerche” atte a creare controversie sui danni alla salute del fumo
- realizzare sigarette che apportano nicotina in modo da assuefare più facilmente i nuovi fumatori e rendere più difficile la cessazione
- rassicurare falsamente i fumatori circa i rischi del fumo (vedi la produzione di sigarette con filtro o di tipo leggero)
- promuovere il fumo negli adolescenti
A questo va aggiunto un grande impegno di uomini e mezzi per “rapportarsi” a giornalisti, politici, scienziati e acquisirne la benevolenza.
Proctor propone di abolire il fumo, vietando la produzione delle sigarette. Ciò forse potrà essere realizzato in futuro allorché diventi disponibile un farmaco capace di eliminare l’assuefazione in modo semplice ed efficace. Per il momento sarebbe sufficiente che:
a) vengano proibiti gli additivi (usati per mascherare la sgradevolezza dei prodotti della combustione del tabacco) e dannosi alla salute4
b) il tasso di nicotina nel tabacco sia drasticamente ridotto così da ridurre l’assuefazione
c) la sgradevolezza del fumo venga aumentata aumentando l’alcalinità del fumo di tabacco.
Bibliografia
1. Fiore MC, Bailey WC et al – Treating tobacco use and dependence: clinical practice guideline. US Dept of Health and Human Services, Public Health Service, Rockville MD, USA, 2000
2. Joseph AM et al. Arch Int. Med. 171, 1894-1900, 2011
3. Proctor RN – Golden Holocaust: Origins of the Cigarette Catastrophe and the Case for Abolition. University of California Press, 2012)
4. Wertz MS, Kyriss T, Paranjape S, Glantz SA – The Toxic Effects of Cigarette Additives. Philip Morris’ Project Mix Reconsidered: An Analysis of Documents Released through Litigation. PLoS Medicine, 8, 12, e1001145, 2011)
Non c’è nulla nella vita che non sia in qualche modo “dannoso” per la salute. Eppure è solo il tabacco ad essere così ingiustamente accusato.
Che dire dell’alcool che crea così tante morti stradali? Eppure quello nessuno lo vuole eliminare…
Suvvia, ora basta! Lasciateci fumare in pace!
Mia zia fumava 2 pacchetti al giorno ed è campata fino a 98 anni, sempre sana come un pesce…
Nuoce molto di più vivere nelle nostre metropoli così inquinate e mangiare schifezze al fast food ogni giorno…. O no?
Purtroppo non ci consola per nulla sapere che siano molti i fattori che danneggiano la nostra salute: certamente il fumo è fra i peggiori. E’ responsabile ogni anno di 70.000 morti solo in Italia e comporta per la società una spesa fra le più elevate: ogni fumatore costa ogni giorno circa 3 euro (per spese sanitarie, giorni di lavoro persi, ecc), costi che tutti dobbiamo sostenere anche se non fumatori.